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    Los Angeles, sostenitori di Trump insultano e picchiano una donna nera: “F**k Black Lives Matter”. La vittima: “Credevo di morire”

    Credits: Raquel Natalicchio / Chad Loder (Twitter)
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 10 Gen. 2021 alle 19:14 Aggiornato il 11 Gen. 2021 alle 17:19

    Los Angeles, sostenitori di Trump contro una donna nera

    Una donna afroamericana è stata insultata e picchiata mercoledì 6 gennaio a Los Angeles da un gruppo di manifestanti pro Trump mentre a Washington andava in scena l’assalto al Campidoglio. Berlinda Nibo, 25 anni, ha raccontato la sua storia al sito di notizie BuzzFeed dopo che la fotografa Raquel Natalicchio aveva immortalato alcune scene dell’aggressione.

    Nibo stava camminando al lato di uno dei cortei “Stop the Steal” contro la certificazione della vittoria di Joe Biden in Congresso quando un gruppo di sostenitori del presidente uscente ha iniziato a chiederle per chi avesse votato ripetendole lo slogan: “Le vite dei bianchi contano” (“White Lives Matter”).

    Nibo ha chiesto al gruppo di persone di lasciarla sola, ricordando loro di indossare la mascherina. Ma dopo poco si è accorta che la stavano seguendo. In 30 l’hanno bloccata con la falsa accusa di aver aggredito qualcuno e le hanno preso il telefono, alcuni hanno iniziato a picchiarla, le hanno tolto la parrucca e spruzzato spray al peperoncino. “Credevo di morire“, ha detto la 25enne. “Se non fossi rimasta in piedi, mi avrebbero fatto del male fino a uccidermi. Ho continuato a ripetermi ‘Non cadere, altrimenti ti prenderanno a calci”.

    Nibo e la fotografa che ha ripreso la scena dell’attacco hanno raccontato che la polizia di Los Angeles non è intervenuta pur trovandosi a pochi metri dal luogo dell’aggressione. Un manifestante che l’ha afferrata alle spalle assicurandole di volerla salvare ha continuato a trattenerla mentre gli altri le hanno nuovamente spruzzato il liquido al peperoncino negli occhi: “Non mi ha aiutata!”, ha affermato Nibo.

    Sono state due donne ad andare in suo soccorso e convincere l’uomo a lasciarla andare. Dopo l’attacco, un utente ha condiviso su Twitter le foto e i video della scena: dopo che la ragazza è riuscita a svincolarsi, una delle manifestanti ha preso la sua parrucca e sventolandola ha iniziato a urlare: “F*ck Black Lives Matter! Ti strappo via la tua fo***ta capigliatura”. E ancora: “L’ho fatto! Ho afferrato il primo scalpo della nuova guerra civile!”.

    Il video della supporter di Trump che sventola la parrucca di Berlinda Nibo

     

    La supporter del Tycoon si riferisce alla guerra che i manifestanti vorrebbero combattere contro chi ha certificato la “vittoria rubata” di Biden, contro i movimenti per i diritti civili e i molti altri target delle teorie cospirazioniste che animano questi gruppi estremisti, tra cui ebrei e leader democratici. Sui cartelli di molti di loro campeggiava lo slogan: “Questo è il nostro 1776“, ovvero l’anno in cui l’America ha ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna dopo aver combattuto una guerra.

    L’aggressione nei confronti di Berlinda Nibo è avvenuta a Los Angeles mentre centinaia di manifestanti invadevano Capitol Hill quasi indisturbati, provocando un’amara riflessione sui doppi standard che la polizia usa per reprimere la proteste: rigidi con i neri di Black Lives Matter che hanno manifestato quest’estate a Washington e in altre città, blandi con i bianchi. Ed erano perlopiù bianchi quelli che mercoledì hanno protestato al Campidoglio e altrove contro la certificazione della vittoria di Joe Biden in Congresso.

    Leggi anche: 1. E se i manifestanti pro Trump che hanno assaltato il Congresso fossero stati neri? 2. Il golpe di Trump (di Luca Telese) / 3. Il giorno più buio dell’America (di Giulio Gambino) / 3. La democrazia Usa cancellata per qualche ora, ma il vero sconfitto è Trump (di Giampiero Gramaglia)

     

     

     

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