Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Vietato dire Natale: le linee guida per la “comunicazione inclusiva” dell’Ue

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 28 Nov. 2021 alle 15:28

    Vietato dire Natale: le linee guida per la “comunicazione inclusiva” dell’Ue

    Meglio evitare la parola Natale in considerazione del fatto che “le persone abbiano differenti tradizioni religiose”: è quanto emerge dalle linee guida per una “comunicazione inclusiva” indicate dalla Commissione Ue.

    A renderlo noto è Francesco Giubilei su Il Giornale, il quale è venuto in possesso del documento interno #UnionOfEquality in cui vengono indicati i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione Europea nella comunicazione.

    Il documento, come si legge nell’articolo, ha un’introduzione del Commissario per l’uguaglianza, Helena Dalli, che scrive: “Dobbiamo sempre offrire una comunicazione inclusiva, garantendo così che tutti siano apprezzati e riconosciuti in tutto il nostro materiale indipendentemente dal sesso, razza o origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale”.

    Ecco perché la Commissione Ue ha indicato una serie di regole per tentare di non discriminare nessuno. Vietato, dunque, utilizzare nomi di genere come “operai o poliziotti” o rivolgersi al pubblico durante una conferenza con l’espressione “Signori e signore”. Meglio, piuttosto, iniziare un discorso con “cari colleghi”.

    Abolito il “Miss o Mrs”, mentre in caso di slide che accompagnino un discorso è preferibile “assicurarsi che le donne e le ragazze non siano rappresentate in ambito domestico o in ruoli passivi mentre gli uomini sono attivi e avventurosi”.

    Secondo le regole della Commissione bisogna evitare di dire che “il fuoco è la più grande invenzione dell’uomo”, ma piuttosto che “il fuoco è la più grande invenzione dell’umanità”.

    Un capitolo a parte è dedicato al Natale e al fatto che “non tutti celebrano le vacanze natalizie” evitando, dunque, di “considerare che chiunque sia cristiano”.

    “Bisogna essere sensibili al fatto che le persone abbiano differenti tradizioni religiose” si legge ancora nel documento, motivo per cui anziché utilizzare la frase “il periodo natalizio può essere stressante” è preferibile dire che “il periodo delle vacanze può essere stressante”.

    Preferibile anche utilizzare nomi non cristiani utilizzando la frase “Malika e Giulio sono una coppia internazionale” anziché “Maria e Giovanni sono una coppia internazionale”.

    Anche il colonialismo finisce nella “black list” della Commissione: bisogna, dunque, evitare di parlare di “colonizzazione di Marte”, ma piuttosto utilizzare l’espressione “inviare umani su Marte”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version