Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Cronaca
  • Home » Esteri

    Le mogli dei militari di Azov ospiti da Vespa: “Combattenti della liberazione”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 1 Mag. 2022 alle 14:47

    Le mogli dei militari di Azov ospiti da Vespa: “Combattenti della liberazione”

    Continuano le polemiche per il tour mediatico delle mogli e delle compagne dei membri del reggimento Azov, il gruppo ultranazionalista che sta combattendo le forze russe a Mariupol, in Ucraina sudorientale. “L’ultima puntata di Porta a Porta (…) si candida a essere una pietra miliare della tv di Stato applicata alla propaganda politica in tempo di guerra”, riporta Il Fatto Quotidiano, nel pezzo di Tommaso Rodano dedicato alla puntata di giovedì scorso della trasmissione condotto da Bruno Vespa, a cui hanno preso parte quattro mogli e fidanzate del gruppo di estrema destra, spesso accompagnato da simboli associati al nazismo, entrato a far parte della guardia nazionale ucraina a novembre 2014. Da allora, è stato accusato in più occasioni di torture, stupri e altre violenze, come riportato da ong e organizzazioni internazionali come Amnesty, Human Rights Watch e l’Osce, prima di diventare uno dei simboli della resistenza ucraina durante l’assedio di Mariupol.

    “Resisteranno fino alla fine, per loro è una questione d’onore e sicuramente non si arrenderanno”, ha detto Katerina, moglie di Denis Prokopenko, comandante del reggimento. Alla domanda di Vespa sulle associazioni di Azov al nazismo, Katerina ha bollato le accuse come “propaganda russa”. “Non sono abituata a tutte queste insinuazioni, al fango che gettano i russi. Noi sappiamo che la Russia fa di tutto perchè noi abbandoniamo l’idea di essere un unico popolo, vuole che non amiamo più la nostra terra, che perdiamo la voglia di costruire la mostra vita”, ha aggiunto Katerina, che ha anche tentato un accostamento con il 25 aprile. “Pochi giorni fa in Italia avete festeggiato la festa di Liberazione dal nazismo, adesso c’è il fascismo vivo a Mariupol e deve essere combattuto”, ha detto.

    Durante la puntata è anche andato in onda l’appello del marito Denys, rivolto all’intera società italiana. “Lottiamo in difesa della nostra gente e del nostro territorio, ma abbiamo bisogno di assistenza”, ha detto.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Exit mobile version