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    La Siria senza armi chimiche

    Lunedì l'ultimo carico delle armi chimiche di Assad ha lasciato il Paese

    Di Emanuele Rossi
    Pubblicato il 24 Giu. 2014 alle 09:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:44

    Lunedì il cargo danese “Ark Futura” ha lasciato il porto siriano di Latakia con a bordo l’ultimo carico delle armi chimiche consegnate dal governo di Assad.

    Lo ha annunciato in conferenza stampa Ahmet Uzumcu, direttore generale dell’Organizzazione per l’abolizione delle armi chimiche (Opcw). Il diplomatico non ha però reso chiaro quando la nave raggiungerà lo scalo di Gioia Tauro, dove avverrà il trasbordo sull’americana “Cape Ray” delle circa 570 tonnellate di agenti chimici.

    Esistono questioni di sicurezza di due ordini dietro la cautela di Uzmucu: il primo di carattere internazionale, il cargo infatti trasporta un carico sensibilissimo e attraversa, a largo, acque altrettanto problematiche (il riferimento va a quelle libiche). La seconda questione riguarda l’Italia: la decisione di effettuare il passaggio dei prodotti petroliferi dal cargo di trasporto alla nave americana che si occuperà della distruzione, aveva suscitato polemiche tra la popolazione. Agire senza troppa pubblicità, permetterà di effettuare le operazioni senza nfiammare di nuovo le proteste.

    Quelle caricate lunedì sono le ultime 100 tonnellate (circa l’8 per cento del totale) che Damasco doveva ancora consegnare. Il direttore Uzumcu ha però atteso a diffondere la notizia, per permettere al cargo di lasciare le acque territoriali siriane: ulteriore precauzione di sicurezza.

    Gli agenti chimici che saranno trasbordati a Gioia Tauro, sono tutti di priorità 1 (tra cui iprite e precursori sarin). La distruzione ad opera dell’ormai noto sistema a idrolisi Fdhs a bordo della nave governativa statunitense “Cape Ray” avverrà in acque internazionali nel Mediterraneo e durerà circa 60 giorni.

    Dopo la tappa nel porto calabrese, la “Ark Futura” proseguirà il suo viaggio verso la Gran Bretagna per consegnare altre 150 tonnellate di agenti chimici di minore priorità, che saranno distrutti sul territorio britannico. Successivamente si dirigerà verso la Finlandia che neutralizzerà materiale di priorità 2 negli impianti industriali dell’Ekokem.

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