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    La fine della pena di morte?

    Secondo un rapporto di Amnesty la pena di morte sta lentamente scomparendo in tutto il mondo

    Di Michele Teodori
    Pubblicato il 18 Apr. 2013 alle 11:43 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 11:45

    La pena di morte sta scomparendo. Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, l’uso della pena di morte è in calo in tutto il mondo. Si tratta di un processo lento, ma “le esecuzioni stanno diventando un ricordo del passato” ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty.

    Nella sua revisione annuale, l’Ong che vigila sul rispetto dei diritti umani ritiene che nel 2012 almeno 682 esecuzioni siano state effettuate in 21 Paesi – due in più rispetto al 2011 – ma che “i progressi verso la sua abolizione si sono visti in tutte le regioni del globo”.

    Questi numeri non includono tuttavia i dati sulle esecuzioni in Cina, che Amnesty ha scelto di non divulgare perchè troppo sottostimati: il Paese mantiene infatti il segreto di Stato sul proprio uso della pena capitale, sebbene si ritenga che in Cina vengano giustiziate più persone ogni anno rispetto a tutto il resto del mondo messo insieme.

    “La tendenza mondiale verso la fine dell’uso della pena di morte è reale. Solo uno ogni 10 Paesi svolge esecuzioni. I loro leader dovrebbero chiedersi perché stanno ancora applicando una punizione crudele e inumana che il resto del mondo sta lasciando alle spalle”.

    I primi cinque Paesi per esecuzioni capitali nel 2012 sono stati la Cina, l’Iran (314), l’Iraq (129), l’Arabia Saudita (79) e gli Stati Uniti (43). Le modalità di esecuzione includono impiccagione, decapitazione, fucilazione, e l’iniezione letale. Amnesty afferma che i giustiziati sono stati puniti per una serie di reati che comprendono l’apostasia, la bestemmia, e l’adulterio, “atti che non devono essere considerati crimini”.

    Nel rapporto si legge che la Lettonia è diventato il 97esimo Paese ad abolire la pena di morte, mentre il Connecticut è il 17esimo stato degli Stati Uniti a farlo. Benin e Mongolia hanno ratificato un trattato delle Nazioni Unite inteso ad abolire la pena di morte, mentre la maggioranza degli Stati membri ha aderito a un risoluzione delle Nazioni Unite per una moratoria sulle esecuzioni. Secondo Amnesty 140 nazioni hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica.

    La Bielorussia continua ad essere l’unico Paese in Europa a effettuare esecuzioni, con almeno tre casi segnalati nel 2012.
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