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    Tre scene del film A Beatiful Mind

    In ricordo di John Nash, che è morto il 23 maggio 2015, abbiamo scelto tre scene del film a lui ispirato

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Mag. 2015 alle 16:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:03

    Il matematico e premio Nobel per l’economia nel 1994 John Nash, a cui si ispirò il film A Beautiful Mind, e sua moglie Alicia sono morti in un incidente stradale nello stato americano del New Jersey, negli Stati Uniti.

    I due viaggiavano a bordo di un taxi. La morte è avvenuta sabato 23 maggio. L’incidente è stato registrato alle quattro e mezza del pomeriggio ora locale. Nash aveva 86 anni e la moglie 82.

    John Nash ha rivoluzionato l’economia con i suoi studi matematici sulla teoria dei giochi, in particolare elaborando il concetto di Equilibrio di Nash. Lo studioso era inoltre affetto da schizofrenia paranoide. Abbiamo scelto tre scene del film A Beautiful Mind per ricordarlo. 

    Nella scena qui sotto, tratta dal film A Beautiful Mind, viene raccontata l’intuizione alla base della teoria dei giochi, che valse a John Nash il premio Nobel per l’economia 

    John Nash e la futura moglie Alicia discutono il concetto di amore, in un’altra scena tratta dal film A Beautiful Mind 

    Il discorso di John Nash per il premio Nobel per l’economia, che gli è stato assegnato nel 1994, così come viene riportato dal film A Beautiful Mind 

    “Ho sempre creduto nei numeri, nelle equazioni e nella logica che conduce al ragionamento, ma dopo una vita spesa nell’ambito di questi studi, io mi chiedo: cos’è veramente la logica? Chi decide la ragione? La mia ricerca mi ha spinto attraverso la fisica, a metafisica, l’illusione, e mi ha riportato indietro e ho fatto la più importante scoperta della mia carriera. La più importante scoperta della mia vita. È soltanto nelle misteriose equazioni dell’amore che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui stasera solo grazie a te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni. Grazie.” 

    Il matematico John Nash ha commentato in questo modo il film sulla storia della sua vita:

    “Non l’ho sentito vicino a me, tranne che nella parte relativa alla malattia mentale. Ma anche lì il film si prende varie licenze poetiche, inventando episodi mai avvenuti, come le visioni o il compagno di stanza immaginario. Tuttavia nel complesso riesce a trasmettere il mio pensiero distorto e la mia malattia mentale.”  

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