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    Vaccini, Pfizer blocca spedizione in Israele: “Non ci hanno pagato le dosi”

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 6 Apr. 2021 alle 11:11

    Vaccini, Pfizer blocca spedizione in Israele: “Non ci hanno pagato le dosi”

    La casa farmaceutica statunitense Pfizer avrebbe bloccato le spedizioni del proprio vaccino contro il nuovo coronavirus in Israele per il mancato pagamento di 2,5 milioni di dosi. Lo ha riportato The Jerusalem Post, citando dirigenti di Pfizer, che si sono detti preoccupati della possibilità che l’attuale governo di transizione scelga di non pagare le dosi. I dirigenti hanno detto al portale israeliano in lingua inglese di non capire come possa essersi verificata una situazione del genere in un paese organizzato, mentre secondo l’emittente radiofonica dell’esercito israeliano, Pfizer ha definito Israele una “repubblica delle banane”.

    Secondo The Jerusalem Post, domenica 4 aprile era previsto in Israele l’arrivo di una spedizione di 700.000 dosi di vaccino, rimandata a data da destinarsi. Pfizer ha dichiarato al portale di aver completato tutte le consegne al paese in base all’accordo iniziale siglato lo scorso novembre.

    La casa farmaceutica ha dichiarato a Reuters che sta lavorando con il governo israeliano all’aggiornamento dell’accordo per fornire altri vaccini al paese. “Mentre questo lavoro continua, le spedizioni potrebbero essere modificate”.

    Secondo il ministero delle Finanze israeliano, finora il paese ha pagato per i vaccini prodotti da Pfizer e dall’azienda tedesca BioNTech 2,6 miliardi di shekel (664 milioni di euro), raggiungendo uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo grazie anche a forniture del vaccino prodotto dalla casa statunitense Moderna. Secondo i dati del ministero della Salute diffusi lunedì 5 aprile, 5.273.362 israeliani hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e 4.851.892 hanno ricevuto entrambe rispetto a una popolazione di circa 9,3 milioni di persone. Lo stato ebraico ha vaccinato circa 100.000 palestinesi che lavorano in Israele o negli insediamenti israeliani, rispetto ai 5 milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania e Gaza.

    Il governo israeliano sta cercando di ottenere altri 36 milioni di dosi del vaccino di Pfizer da utilizzare per i richiami o per la vaccinazione dei minori di 16 anni, quando sarà autorizzata.

    La scorsa settimana tuttavia il ministro della Difesa Benny Gantz ha annullato una riunione del governo, in cui i ministri avrebbero dovuto autorizzare una spesa di 7 miliardi di shekel (1,78 miliardi di euro) per acquistare altri vaccini. Gantz ha detto di aver annullato l’incontro a causa del rifiuto del primo ministro Benjamin Netanyahu di nominare un nuovo ministro della Giustizia, ruolo ricoperto da Gantz dopo le dimissioni di Avi Nissenkorn a gennaio.

    Il 23 marzo il paese è andato al voto per la quarta volta negli ultimi due anni, ancora una volta senza esprimere una chiara maggioranza parlamentare. Ieri, lunedì 5 aprile, il presidente Reuven Rivlin ha tenuto le consultazioni con i rappresentanti dei partiti della nuova Knesset e oggi darà l’incarico a un membro del parlamento per la formazione del nuovo governo.

    Dall’inizio della pandemia di nuovo coronavirus, in Israele sono stati riportati 834,822 casi, a fronte di 6.253 decessi.

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