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    La mente dell’intelligence israeliana dietro le app che usiamo

    Credit: AGF

    Programmi di fotoritocco e montaggio video, mappe stradali, taxi, filtri per chiamate e giochi. Alcune delle applicazioni più usate al mondo sono state sviluppate da ex membri dei servizi segreti dello Stato ebraico e potreste averle già scaricate nel telefono

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 25 Lug. 2025 alle 11:40

    Dall’editing fotografico ai giochi, passando per le mappe di navigazione, i taxi e i filtri per le chiamate, centinaia di applicazioni per dispositivi Android e Apple, tra le più scaricate al mondo, sono state sviluppate da ex membri dell’intelligence militare israeliana, anche se la maggior parte degli utenti non ne è consapevole.

    Imprenditoria “segreta”
    Un ruolo cruciale nel panorama dell’innovazione israeliana lo svolge l’Unità 8200, l’equivalente della National Security Agency statunitense, cui è affidata la guerra elettronica. Istituita negli anni Cinquanta riunendo le prime squadre di intelligence e di esperti in crittografia formate dopo la nascita dello Stato di Israele nel 1948, le sue attività spaziano dal data mining, alla cybersicurezza fino agli attacchi ai più sofisticati dispositivi tecnologici, anche grazie allo sviluppo di programmi propri.
    Ma questo corpo d’élite dell’intelligence israeliana non alimenta soltanto la supremazia tecnologica militare ma funge anche da incubatore per start-up. Negli ultimi anni infatti molte aziende sono state fondate da veterani dell’Unità 8200. D’altra parte il successo imprenditoriale degli ex militari è un risultato auspicato dalle stesse autorità dello Stato ebraico: questa unità d’intelligence offre ai suoi ex membri la possibilità di partecipare all’Entrepreneurship & Innovation Support Program (8200EISP), che sul suo sito-web si vanta di aver promosso, negli ultimi 15 anni, la costituzione di almeno 204 start-up, capaci di raccogliere un totale di 1,4 miliardi di dollari di finanziamenti e di creare oltre duemila nuovi posti di lavoro. Una vera e propria filiera che trasforma l’expertise militare in business globale.

    Photo-editing
    Uno dei nomi più attivi nel settore è ZipoApps (anche nota come Rounds.com), una società israeliana che acquisisce e monetizza applicazioni su larga scala. Tra i suoi prodotti di punta figurano: “Collage Maker Photo Editor” e “Instasquare Photo Editor: Neon”, entrambe con oltre 50 milioni di download su Google Play Store. L’azienda, che negli anni ha acquisito anche la suite “Simple Gallery”, è guidata dall’amministratore delegato Gal Avidor, che in una rara intervista concessa nel 2022 rivelò che tutti i fondatori sono, come lui, ex membri «dell’unità speciale di intelligence» delle forze armate israeliane (Idf).
    Un’altra app molto popolare nel settore del fotoritocco come Bazaart, basata sull’intelligenza artificiale, è stata invece fondata da Dror Yaffe e Stas Goferman, entrambi con un passato nell’intelligence militare di Israele (l’ultimo con oltre un decennio di servizio nelle forze armate, da cui è stato congedato soltanto nel 2011). Ma anche Facetune, sviluppata dalla società Lightricks e con almeno 50 milioni di utenti di installazioni tra Google Play Store e App Store, conta tra i suoi fondatori ex membri dell’Unità 8200, in particolare il co-fondatore e direttore tecnologico Yaron Inger, che ha trascorso cinque anni nell’intelligence militare israeliana.

    Videogame
    Il settore videoludico vede invece tra le protagoniste aziende come Supersonic Studios, parte del gruppo Unity, che negli ultimi anni ha pubblicato titoli virali come “Build a Queen”, “Going Balls” e “Bridge Race”. La società è stata fondata da Nadav Ashkenazy, che servito per sette anni e mezzo nelle forze armate israeliane fino a diventare capo delle operazioni dell’Aeronautica militare, e figura tra i maggiori editori di giochi per dispositivi mobili al mondo, con un fatturato stimato di circa 23 milioni di dollari all’anno.
    Ancora più redditizia è Playtika, azienda quotata all’indice Nasdaq di New York con ricavi superiori ai 2,5 miliardi di dollari annui. Il suo fondatore, Uri Shahak, è figlio dell’ex capo di stato maggiore dell’esercito, parlamentare e ministro israeliano Amnon Lipkin-Shahak. L’azienda, o meglio il suo personale, è stata anche direttamente coinvolta nella guerra a Gaza. Nel suo rapporto annuale del 2024 Playtika, che sviluppa anche app per il gioco d’azzardo, ha rivelato che almeno uno su dieci dei suoi dipendenti era stato richiamato al fronte come riservista. La società, come spiegò allora l’amministratore delegato Robert Antokol, ha una “responsabilità” nei confronti di Israele, mentre i suoi introiti e le tasse pagate dai suoi lavoratori sono “meravigliosi per l’economia” dello Stato ebraico.

    Navigazione e trasporti
    Anche le app di mobilità sono saldamente intrecciate con ex membri dell’intelligence militare israeliana. Il caso più eclatante è Moovit, un’applicazione che conta quasi un miliardo di utenti e che è stata fondata da diversi veterani dell’Idf, tra cui Nir Erez, formatosi presso l’Accademia informatica militare israeliana, nota come “Mamram”, considerata un centro di formazione d’eccellenza per “guerrieri cibernetici”.
    Restando nel settore del trasporto anche la nota app Gett, che permette di prenotare taxi in più di 50 città in tutto il mondo, tra cui New York, Londra, Mosca e 13 località in Israele, e che qualche anno fa attirò anche l’attenzione del gruppo Volkswagen, è stata fondata da due veterani dell’intelligence militare israeliana come Roi More e Shahar Waiser. Non si può poi non menzionare Waze, forse l’app israeliana più famosa, acquistata da Google per 1,3 miliardi di dollari e sviluppata da ex membri dell’Unità 8200.
    Un’altra società digitale israeliana di grande successo è invece Crazy Labs, le cui app sono state scaricate miliardi di volte dagli store di Google e Apple. Con un valore stimato di circa un miliardo di dollari e un fatturato di quasi 200 milioni, tutti i fondatori dell’azienda, che conta tra i suoi titoli più venduti “Phone Case DIY”, “Miraculous Ladybug & Chat Noir” e “Sculpt People”, sono ex militari dell’Idf, incluso l’amministratore delegato Sagi Schliesser, che ha prestato servizio per otto anni nell’intelligence militare fino a ricoprire il ruolo di responsabile di dipartimento.
    Con centinaia di milioni di download poi troviamo Call App, un programma che conta oltre 100 milioni di utenti e filtra le chiamate telefoniche per evitare di ricevere spam. Il suo fondatore e amministratore delegato, Amit On, ha infatti trascorso almeno tre anni nell’Unità 8200. Un’altra applicazione molto conosciuta è invece Fooducate, il cui fondatore, Hemi Weingarten, ha partecipato a missioni militari per l’Aeronautica. Altri veterani dell’Idf dietro lo sviluppo di popolari applicazioni mobili includono la coppia di coniugi Gilad e Liat Mordechay Hertanu, entrambi ex piloti, che gestiscono l’assistente personale e app di sincronizzazione del calendario 24me.

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