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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Oltre 32.500 morti a Gaza. Libano, Meloni visita i militari italiani: “La pace è deterrenza e impegno”. Anp: domenica giurerà il nuovo governo. Politico: “Pentagono valuta di finanziare una forza di peacekeeping dopo la guerra”. Netanyahu: “Ci prepariamo a entrare a Rafah” | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 28 Mar. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 28 Mar. 2024 alle 21:01

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 28 marzo

    Dopo oltre 170 giorni dallo scoppio del conflitto, la guerra in corso a Gaza non accenna a fermarsi. Dal 7 ottobre, almeno 32.490 palestinesi sono stati uccisi e 74.889 sono rimasti feriti durante le operazioni militari condotte da Israele nella Striscia. Ma si continua a morire anche in Cisgiordania dove 3 palestinesi sono rimasti uccisi e altri 4 sono stati feriti in un raid delle Idf a Jenin. Anche Israele però ha le sue vittime: un uomo è rimasto ucciso a Kiryat Shmona, nel nord dello Stato ebraico, a seguito di un attacco colpi di razzi del gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Per tutta risposta, le Idf hanno bombardato una serie di posizioni in Libano meridionale, provocando 7 morti tra le fila dei miliziani sciiti.

    DIRETTA

    Ore 21,00 – Netanyahu alle famiglie dei soldati rapiti: “Ci prepariamo a entrare a Rafah” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato oggi alle famiglie di alcuni soldati sequestrati da Hamas e dalla Jihad Islamica e trattenuti contro la loro volontà nella Striscia di Gaza che le forze armate dello Stato ebraico (Idf) si stanno “preparando a entrare a Rafah”, nel sud del territorio costiero dove si sono rifugiati 1,5 milioni di sfollati palestinesi. Lo riferisce una nota pubblicata in serata dall’ufficio del premier. “Abbiamo conquistato il nord della Striscia di Gaza e Khan Younis”, ha detto Netanyahu, come si legge nella nota ufficiale. “Non lasceremo indietro nessuno”.

    Ore 20,00 – Siria, raid di Israele vicino Damasco: “2 feriti” – Almeno due persone sono rimaste ferite oggi in Siria a seguito di una serie di raid aerei compiuti vicino alla capitale Damasco e attribuiti dal regime di Bashar al-Assad a Israele. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Sana, che cita una nota del ministero della Difesa siriano, secondo cui il bombardamento ha preso di mira un edificio residenziale e ha provocato anche “alcuni danni materiali”. Come di consueto, le forze armate israeliane (Idf) non hanno commentato il raid.

    Ore 19,00 – Usa, media: “Pentagono valuta di finanziare una forza di peacekeeping dopo la guerra” – Il Pentagono sta valutando il finanziamento di una forza di peacekeeping da schierare nella Striscia di Gaza dopo la guerra. Lo riferisce il portale statunitense Politico, che cita in proposito due funzionari del Dipartimento della Difesa Usa e altri due funzionari dell’amministrazione di Washington. Il governo americano, secondo le fonti citate, starebbe considerando una serie di opzioni, “inclusa una proposta per il Pentagono di contribuire a finanziare una forza multinazionale o una forza palestinese di mantenimento della pace”. L’iniziativa non prevederebbe comunque l’impiego di truppe statunitensi. Secondo Politico, i fondi del Pentagono potrebbero contribuire invece a soddisfare i bisogni della forza di pace e integrare i finanziamenti di altri Paesi.“Stiamo lavorando con i partner su vari scenari per la governance ad interim e le strutture di sicurezza a Gaza una volta che la crisi sarà finita”, ha detto un alto funzionario dell’amministrazione Usa al portale americano. “Abbiamo avuto una serie di conversazioni sia con gli israeliani che con i nostri partner sugli elementi chiave per dopoguerra a Gaza”.

    Ore 18,00 – La Corte de L’Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo a Gaza – I giudici della Corte internazionale di giustizia de L’Aja hanno ordinato oggi all’unanimità a Israele di intraprendere tutte le azioni necessarie e di adottare misure efficaci per garantire, senza ulteriore indugio, la consegna delle forniture alimentari di base alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza. È quanto emerge da una nuova ordinanza emanata oggi dalla Corte de L’Aja che dispone ulteriori “misure provvisorie” riguardo il caso intentato dal Sudafrica, che accusa Tel Aviv di genocidio. “Le catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza sono ulteriormente peggiorate, in particolare in considerazione della prolungata e diffusa privazione di cibo e di altri beni di prima necessità a cui sono stati sottoposti i palestinesi della Striscia di Gaza”, si legge nell’ordinanza. “I palestinesi a Gaza non si trovano più ad affrontare solo il rischio di carestia, come osservato nell’ordinanza del 26 gennaio 2024, ma la carestia sta arrivando”. “Le misure provvisorie indicate nell’ordinanza del 26 gennaio 2024 non affrontano pienamente le conseguenze derivanti dai cambiamenti della situazione, giustificando così la modifica di queste misure”, hanno aggiunto i giudici, ribadendo le disposizioni precedenti che impongono a Israele di “adottare tutte le misure in suo potere per prevenire atti di genocidio” dei palestinesi e migliorare la situazione umanitaria a Gaza. In particolare, Tel Aviv deve assicurare “la fornitura, senza ostacoli e su vasta scala, dei servizi di base urgentemente necessari e dell’assistenza umanitaria, compresi cibo, acqua, elettricità, carburante, alloggi, abbigliamento, servizi igienico-sanitari e forniture mediche”, oltre ad “aumentare la capacità e il numero dei valichi di frontiera terrestri e mantenerli aperti per tutto il tempo che sarà necessario”. La Corte de L’Aja ha inoltre ordinato a Israele di assicurarsi che il suo esercito “non commetta atti” in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio, “impedendo, attraverso qualsiasi azione, la consegna dell’assistenza umanitaria urgentemente necessaria”. I giudici hanno quindi ordinato a Tel Aviv di riferire alla Corte entro un mese sugli sviluppi dell’attuazione di queste misure.

    Ore 17,00 – Palestina, Abu Mazen approva la lista dei ministri: nasce il nuovo governo dell’Anp – Il presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha approvato la lista dei ministri del nuovo governo dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) guidato dal premier incaricato Mohammad Mustafa, che giurerà domenica 31 marzo. Lo rende noto l’agenzia di stampa ufficiale Wafa, secondo cui il premier ricoprirà anche la carica di ministro degli Esteri al posto di Riyad al-Maliki.

    Ore 16,00 – Hamas: “Uccisi 200 civili all’ospedale Shifa” – Almeno 200 civili sono rimasti uccisi durante gli 11 giorni di assedio (tuttora in corso) delle forze armate israeliane (Idf) all’ospedale al-Shifa, nel nord di Gaza City. Lo riferisce l’ufficio stampa del governo della Striscia, controllato da Hamas. Poche ore prime, l’esercito israeliano aveva annunciato di aver ucciso quasi 200 combattenti dentro e intorno alla struttura dall’inizio dell’assedio.

    Ore 15,00 – Francia verserà 30 milioni di euro all’Unrwa – Quest’anno la Francia erogherà oltre 30 milioni di euro all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo ha annunciato oggi in una nota il ministero degli Esteri di Parigi, che però non ha specificato quando verrà effettuato il versamento. Secondo il consueto programma trimestrale, la prossima tranche dovrebbe essere prevista ad aprile.

    Ore 14,00 – Hamas, vicecapo politico: “Non siamo ottimisti sul raggiungimento a breve di un accordo per la tregua a Gaza” – Il vice capo dell’ufficio politico di Hamas, Khalil Al Yahya, ha detto oggi di non essere affatto “ottimista” sulla possibilità di raggiungere un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza “nel prossimo futuro”. In un’intervista concessa oggi a Teheran all’emittente iraniana Press TV, Al Yahya ha anche accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di voler “prolungare la guerra” a Gaza.

    Ore 13,00 – Israele, Radio Esercito: “Intercettato bersaglio aereo sospetto sparato da Libano” – Un “bersaglio aereo sospetto” è stato intercettato nello spazio aereo della città di Safed, nel nord di Israele. Lo ha reso noto oggi la radio militare israeliana Galei Tsahal, che cita una nota delle forze armate israeliane (Idf), secondo cui il bersaglio abbattuto proveniva dal Libano. Non si segnalano feriti, danni né vittime. Non è chiaro se si trattasse di un razzo o di un drone. Intanto, le sirene di allarme sono risuonate nelle città settentrionali di confine, in gran parte evacuate, di Shlomi, Rosh Hanikra, Lehman, Betzet e nella zona industriale di Achziv Miluot.

    Ore 12,30 – Libano, Meloni in visita ai militari italiani a Shama: “La pace è deterrenza e impegno”  La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato i contingenti militari italiani impegnato in Libano nell’ambito della missione di pace Unifil. “Sono giorni difficili in Medio Oriente e in Europa”, ha detto Meloni durante la sua visita a Shama, nel sud del Libano. “Intere aree del mondo si sono improvvisamente incendiate, dobbiamo fare tutto quello che possiamo per evitare il rischio di propagazione” delle fiamme “e voi siete parte di quello che noi possiamo fare, siete il fossato, la barriera di sabbia che aiuta a non far progredire l’incendio”.

    “La pace non si costruisce con i buoni sentimenti e con le belle parole la pace è soprattutto deterrenza, impegno è sacrificio”, ha sottolineato la premier. “Non può esserci pace se non c’è anche rispetto e il rispetto che l’Italia è riuscita a costruire in nazioni e territori come questi”. “Sono qui soprattutto a dire grazie, dire grazie a nome dell’Italia per aver scelto di indossare la divisa, grazie per aver capito che indossare quella divisa significa sapere usare la testa e il cuore, per aver accettato di venire fino a qui in Libano, da decenni pezzo fondamentale della missione Unifil, in una terra culla di tante civiltà, per un tempo modello di convivenza”, ha aggiunto Meloni. “Il Libano riveste un ruolo fondamentare nel Medio Oriente, voi lo sapete bene”.

    Ore 12,00 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 32.552 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 32.552 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche oltre 74.980 feriti, mentre nelle ultime 24 ore sono morte altre 62 persone. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e bambini.

    Ore 11,00 – Israele, media: “Netanyahu invierà una delegazione negli Usa” – La prossima settimana una delegazione israeliana andrà in visita negli Stati Uniti: lo ha annunciato oggi il primo ministro Benjamin al gabinetto di guerra, secondo la versione online del quotidiano Yedioth Ahronoth. Secondo il giornale israeliano, il premier ha deciso di inviare la delegazione per discutere con gli americani dell’operazione militare a Rafah. “Netanyahu si è reso conto di avere torto”, hanno detto a Yedioth Ahronoth alcuni funzionari israeliani.

    Ore 10,00 – Mar Rosso: navi russe entrano nello stretto di Bab al-Mandeb – Un gruppo di navi militari russe ha attraversato lo stretto di Bab al-Mandeb nel Mar Rosso. Lo ha annunciato il canale televisivo russo Zvezda di proprietà del ministero della Difesa, citando una nota pubblicata oggi dalla flotta del Pacifico della marina russa. Tra le navi in transito figurano anche l’incrociatore russo Varyag e la fregata Marshal Shaposhnikov.

    Ore 9,00 – Media: “Giornalista ucciso dall’Idf nell’ospedale al-Shifa” – I media locali riferiscono che le forze israeliane hanno sparato e ucciso il giornalista palestinese Muhammad Abu Sakhil all’ospedale al-Shifa di Gaza City. Il reporter dell’emittente palestinese Sawt al-Quds Radio si unisce agli oltre 100 giornalisti palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani dal 7 ottobre.

    Ore 8,00 – Israele chiede agli Stati Uniti di riprogrammare l’incontro annullato su Rafah – Israele ha chiesto alla Casa Bianca di riprogrammare un incontro ad alto livello sui piani militari per la città meridionale di Gaza, Rafah, che il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva bruscamente cancellato, hanno detto mercoledì i funzionari, in un apparente tentativo di allentare le tensioni tra i due alleati. Netanyahu ha annullato la prevista visita a Washington di una delegazione israeliana di alto livello dopo che lunedì gli Stati Uniti hanno permesso l’approvazione di una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza alle Nazioni Unite, segnando un nuovo minimo storico nelle sue relazioni con il presidente Joe Biden.

    Ore 7,00 – Oms: “Carestia incombe, serve tregua e pieno accesso aiuti” – Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha messo in guardia sulla “incombente carestia” nella Striscia di Gaza a causa dei “bombardamenti in corso” da parte delle forze di Israele. “La fame e le malattie – ha scritto ieri sera Ghebreyesus sul suo account X – continuano a devastare la popolazione. Ora è necessaria un’azione immediata e concertata. Ciò significa: consentire e accelerare la consegna di cibo e di altre fonti nutritive e medicinali; proteggere gli ospedali in modo che i medici possano prendersi cura dei pazienti che soffrono di fame, malattie e lesioni”. Il direttore generale dell’Oms ha quindi chiesto “il cessate il fuoco e il pieno accesso umanitario” all’enclave palestinese.

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