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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. A Gaza oltre 33.700 morti dal 7 ottobre. Idf colpiscono Hezbollah in Libano. L’Iran: “Non esiteremo a difendere ancora i nostri interessi”. La Casa bianca: “Non vogliamo una guerra”. L’appello del Papa: “Basta violenza!”. Il G7 convocato da Meloni: “Evitare un’ulteriore escalation nella regione”. Israele non ha ancora deciso se e quando rispondere all’attacco di Teheran | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 14 Apr. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 14 Apr. 2024 alle 20:32

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 14 aprile

    A oltre sei mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra a Gaza non si ferma: sono oltre 33.600 i morti e più di 76.300 i feriti nella Striscia dall’inizio delle ostilità. Proseguono le violenze anche in Cisgiordania, dove il ritrovamento del corpo di un 14enne israeliano scomparso da un avamposto illegale vicino a Ramallah ha scatenato la rabbia dei coloni che hanno assaltato almeno 10 villaggi palestinesi, aggredendo i residenti e provocando almeno un morto e 6 feriti. Non si fermano gli scontri nemmeno al confine con il Libano: qui le forze armate israeliane (Idf) e Hezbollah continuano gli scambi di colpi di artiglieria, droni e razzi. Ma è la sfida tra Tel Aviv e l’Iran a tenere con il fiato sospeso l’intera regione. Nello Stretto di Hormuz, la Marina dei Pasdaran ha abbordato una nave portacontainer di Msc battente bandiera portoghese, accusando gli armatori di essere “collegati a Israele”. Lo Stato ebraico minaccia “conseguenze” e chiede nuove sanzioni contro Teheran, che intanto ha lanciato centinaia di droni e missili contro Tel Aviv. Di seguito le ultime notizie di oggi, domenica 14 aprile 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente:

    DIRETTA

    Ore 20,30 – Israele, media: “Il gabinetto di guerra non ha ancora deciso se rispondere alla rappresaglia dell’Iran” – Il gabinetto di guerra israeliano deve ancora decidere come e quando rispondere all’attacco della scorsa notte dell’Iran. Lo riferisce l’emittente locale Channel 12, secondo cui, dopo diverse ore di discussione, i ministri hanno sospeso ieri notte la seduta senza prendere una decisione in merito.

    Ore 19,00 – Israele: Idf mobilitano due brigate di riservisti per Gaza – Le forze armate israeliane (Idf) mobiliteranno nei prossimi giorni due brigate di riservisti per compiti operativi nel settore della Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato in serata le Idf, secondo cui “l’arruolamento rafforzerà gli sforzi attuali e la prontezza nel difendere lo Stato di Israele e nel garantire la sicurezza dei suoi cittadini”.

    Ore 18,30 – G7: “Evitare ulteriore escalation” – Il G7 presieduto oggi in videoconferenza dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation in Medio Oriente. “Al termine della discussione, i Leader G7 hanno adottato una dichiarazione congiunta che condanna fermamente il lancio di droni e missili dall’Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele”, si legge in una nota diramata da Palazzo Chigi. “I G7 hanno sottolineato l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione”. “A tale scopo”, prosegue il comunicato, “i G7 hanno rivolto un appello per porre fine alla crisi a Gaza attraverso la cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Hanno infine garantito la prosecuzione dell’aiuto umanitario verso la popolazione palestinese”.

    Ore 17,45 – Il G7 straordinario convocato da Meloni condanna l’attacco dell’Iran e ribadisce l’impegno per la sicurezza di Israele – La riunione del G7 convocata oggi alle 16 in collegamento video dalla Presidenza italiana per discutere dell’attacco dell’Iran contro Israele si è conclusa dopo poco meno di un’ora con la condanna delle azioni di Teheran e la conferma dell’impegno per la sicurezza dello Stato ebraico. Lo rivela sui social la Casa bianca, che ha anche pubblicato una foto della riunione dando conto della discussione tra i partecipanti. “I leader hanno condannato l’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”, si legge nel post. “E hanno riaffermato l’impegno del G7 per la sicurezza di Israele”. Una conclusione ribadita sempre sui social anche dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel. “Insieme ai leader del G7, abbiamo condannato all’unanimità l’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”, ha scritto Michel su X (ex Twitter) precisando che “tutte le parti devono dar prova di moderazione”. “Continueremo tutti i nostri sforzi per lavorare verso la riduzione della tensione. Porre fine alla crisi a Gaza il prima possibile, in particolare attraverso un cessate il fuoco immediato, farà la differenza”, ha aggiunto l’ex premier belga, secondo cui  “la situazione in Medio Oriente, compreso il Libano, sarà discussa al Consiglio europeo della prossima settimana”. Al vertice convocato dalla premier Giorgia Meloni da Palazzo Chigi hanno partecipato i leader di Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Giappone e Germania. Come sempre hanno preso parte alla riunione anche i vertici dell’Unione europea, rappresentata dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel e dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

    Ore 17,30 – Lufthansa: “Sospesi fino a domani i voli da e per Tel Aviv, Amman ed Erbil” – La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha sospeso fino a domani i voli da e per Tel Aviv, in Israele, da e per Amman, in Giordania, e da e per Erbil nel Kurdistan iracheno. Lo ha rivelato oggi all’agenzia di stampa Afp un portavoce del vettore tedesco, secondo cui dopo la rappresaglia dell’Iran contro Israele Lufthansa “monitora costantemente la situazione in Medio Oriente”. I voli da e per Beirut, in Libano, e Teheran, in Iran, resteranno invece sospesi almeno fino a giovedì 18 aprile. I voli Lufthansa per la capitale iraniana erano già stati sospesi a partire dal 6 aprile.

    Ore 17,00 – Cisgiordania, Anp: “4 morti nelle aggressioni dei coloni nei Territori occupati” – Almeno 4 palestinesi sono morti e 60 sono rimasti feriti ieri in Cisgiordania a seguito della violenza scatenata nei Territori occupati dai coloni e dalle forze di sicurezza israeliane a seguito del rinvenimento del cadavere di un 14enne scomparso il giorno prima da un avamposto illegale vicino a Ramallah. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese in una nota citata dall’agenzia di stampa Wafa, che ha anche pubblicato l’elenco delle vittime: Muhammad Issam Shahmawi, 22 anni, e Muhammad Rasoul Daraghmeh, 26 anni, entrambi originari di Tubas; Jihad Afif Sidqi Abu Aliya, 25 anni, di al-Mughayyir, e Omar Ahmed Hamed, 17 anni, di Beitin. Le forze armate israeliane (Idf) hanno ritrovato ieri il corpo senza vita del quattordicenne Benjamin Achimeir, scomparso il giorno prima dall’avamposto illegale di Malachei Shalom. Secondo le Idf e i servizi interni dello Shin Bet, “Achimeir è stato assassinato in un attentato terroristico”. Il giovane era uscito alle prime ore del mattino dalla fattoria di “Gal Farm” per pascolare un gregge di pecore ma non è più tornato. La notizia della scomparsa aveva scatenato la rabbia dei coloni contro i residenti palestinesi, acuita dal rinvenimento del cadavere, con assalti alle case, alle auto e ad almeno dieci villaggi in tutta la Cisgiordania. Sale così a 464 morti e 4.800 feriti il bilancio delle vittime della violenza in Cisgiordania dal 7 ottobre scorso.

    Ore 16,30 – Usa, Casa bianca: “Non vogliamo un’escalation, né una guerra con l’Iran” – Gli Stati Uniti non vogliono “un’escalation in Medio Oriente”. Lo ha assicurato oggi al programma Meet the Press dell’emittente Nbc il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. ““Il presidente (Joe Biden, ndr) è stato chiaro: non vogliamo un’escalation. Non vogliamo una guerra prolungata con l’Iran. Penso che le ore e i giorni a venire ci diranno molto”, ha detto Kirby. “Abbiamo chiarito a tutte le parti, compreso l’Iran, cosa faremo (…) e quanto seriamente prenderemo qualsiasi potenziale minaccia per il nostro personale” in Medio Oriente. Per quanto riguarda i recenti dissapori tra Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il portavoce statunitense ha assicurato che Washington continuerà “a collaborare e a consigliarlo”. Gli Stati Uniti, ha concluso, “continueranno ad aiutare (gli israeliani, ndr) a difendersi”.

    Ore 16,15 – Israele: tre ministri chiedono un contrattacco nei confronti dell’Iran – I ministri israeliani della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, delle Finanze, Bezalel Smotrich, e della Cultura, Miki Zohar, hanno esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a rispondere all’attacco condotto nella notte dall’Iran contro lo Stato ebraico. “Per creare deterrenza in Medio Oriente, dobbiamo farli impazzire”, ha detto Ben-Gvir. “Se esitiamo, metteremo noi stessi e i nostri figli in pericolo”, ha dichiarato Smotrich. Più articolato il ragionamento del ministro della Cultura e dello Sport, secondo cui “una risposta debole” contro Teheran non funzionerà, così come “ha fallito contro Hamas, portandoci al 7 ottobre” e “contro Hezbollah, che ci attacca continuamente”. Lo Stato ebraico “gode di un’ampia legittimità internazionale per colpire l’Iran con una forza senza precedenti”, ha detto Zohar, che ha sollecitato una risposta “contro la testa del serpente, che sta lavorando per distruggere Israele”.

    Ore 16,00 – La Turchia all’Iran: “Evitare ulteriore escalation” – La Turchia chiede all’Iran di evitare un’ulteriore escalation in Medio Oriente dopo l’attacco di Teheran contro Israele. Il messaggio di Ankara è stato recapitato oggi dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan al suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian nel corso di un colloquio telefonico. Da parte sua, secondo fonti diplomatiche turche citate dall’agenzia di stampa Reuters, il capo della diplomazia iraniana ha risposto a Fidan che la “ritorsione” della Repubblica Islamica contro lo Stato ebraico è terminata e che l’Iran non lancerà una nuova operazione a meno che non venga attaccato.

    Ore 15,30 – L’appello di Papa Francesco: “In Medio Oriente si fermi la spirale di violenza” – Papa Francesco è tornata oggi a invocare la pace dopo l’attacco dell’Iran contro Israele che rischia di provocare un’ulteriore escalation in Medio Oriente. “Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran”, ha detto il Pontefice al termine del Regina Caeli: “Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande”, ha aggiunto il Papa. “Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece dalla parte della pace e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza, è un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto”, ha aggiunto Bergoglio. “Si giunga presto a un cessate il fuoco a Gaza e si percorrano le vie del negoziato, negoziato, con determinazione. Si aiuti quella popolazione precipitata in una catastrofe umanitaria. Si liberino subito gli ostaggi rapiti mesi fa. Quanta sofferenza!”, ha ribadito. “Preghiamo per la pace: basta con la guerra! Basta con gli attacchi! Basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace”.

    Ore 15,15 – Ue: Borrell convoca un Consiglio straordinario dei ministri degli Esteri – L’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera Josep Borrell ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri degli affari esteri dell’Ue per martedì 16 aprile al fine di discutere della rappresaglia lanciata nella notte dall’Iran contro Israele. “Il nostro obiettivo è contribuire alla riduzione della tensione e alla sicurezza della regione”, ha scritto Borrell su X (ex Twitter).

    Ore 15,00 – Nyt: “Biden ha convinto Netanyahu a non rispondere all’attacco dell’Iran” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è riuscito a dissuadere il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dal dare il via libera a un’immediato contrattacco nei confronti dell’Iran dopo il lancio da parte di Teheran di circa 300 tra droni e missili verso lo Stato ebraico a seguito del raid attribuito a Tel Aviv sul consolato iraniano a Damasco. Lo riferisce il New York Times, secondo cui diversi membri del gabinetto di guerra israeliano erano favorevoli a rispondere alla ritorsione iraniana ma la mancanza di gravi danni causati dalla rappresaglia di Teheran e il colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu li hanno convinti a desistere.

    Ore 14,30 – Yemen: gli Houti elogiano l’attacco dell’Iran a Israele e preparano i droni – I ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi ha elogiato l’attacco condotto ieri dall’Iran contro Israele con quasi 300 tra droni e missili, a cui hanno partecipato lanciando un imprecisato numero di velivoli senza pilota e missili contro lo Stato ebraico. Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, che cita un portavoce del movimento Ansarullah, secondo cui l’attacco è stato “un atto legittimo”. Il gruppo yemenita, ha aggiunto la fonte, è in conflitto diretto con Israele dal 7 ottobre. Secondo la versione araba dell’emittente Sky News, che cita una serie di fonti yemenite, gli Houthi “hanno approntato decine di missili e droni nel caso in cui Israele decidesse di rispondere all’attacco iraniano”.

    Ore 14,00 – Iran, il ministro degli Esteri: “Non esiteremo a difendere ancora i nostri interessi” – L’Iran “non esiterà a proteggere i suoi interessi legittimi contro qualsiasi nuova aggressione” da parte di Israele. La minaccia arriva dal ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, secondo cui la Repubblica islamica non intende continuare le sue “operazioni difensive”, come ha definito la rappresaglia di questa notte contro lo Stato ebraico. “L’esercizio del diritto alla legittima difesa dimostra l’approccio responsabile dell’Iran alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”, ha scritto oggi il ministro su X (ex Twitter). “A questo punto, la Repubblica islamica dell’Iran non ha intenzione di continuare le sue operazioni difensive, ma, se necessario, non esiterà a proteggere i suoi interessi legittimi contro qualsiasi nuova aggressione”.

    Ore 13,45 – Libano: Idf colpiscono obiettivi di Hezbollah a Baalbek – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato oggi un obiettivo di Hezbollah nella zona di Nabi Chit, vicino a Baalbek, nel nord-est del Libano. Secondo una nota pubblicata sui social dai militari a cui è anche allegato un video del raid, l’attacco ha preso di mira un “importante sito di produzione di armi” appartenente a Hezbollah. Il bombardamento, secondo l’Idf, è una risposta al lancio di decine di razzi sul nord di Israele effettuato nella notte dal gruppo armato libanese durante la rappresaglia iraniana.

    Ore 13,30 – Iran: principali aeroporti chiusi fino a domani – Diversi aeroporti iraniani, tra cui l’Imam Khomeini International di Teheran, hanno cancellato i voli fino a domani, lunedì 15 aprile. Lo riferisce la Iran Airports and Air Navigation Company (IAC) e alcuni media iraniani. “Tutti i voli dall’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran sono stati cancellati fino alle 6 del mattino (02:30 GMT) di domani a seguito di un annuncio dell’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana”, ha detto un dirigente dell’aeroporto della capitale all’agenzia di stampa Isna. Secondo la IAC, anche i voli nazionali dall’aeroporto Mehrabad di Teheran e dagli aeroporti di Shiraz, Isfahan, Bushehr, Kerman, Ilam e Sanandaj sono stati cancellati fino a lunedì mattina visto che lo spazio aereo resta chiuso in tutto l’ovest del Paese.

    Ore 13,00 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 33.729 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 33.729 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche oltre 76.371 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 43 persone. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e bambini.

    Ore 12,30 – Israele, peggiorano le condizioni della bambina di 7 anni ferita nell’attacco iraniano: “È in pericolo di vita” – La bambina di 7 anni, unica ferita durante gli attacchi condotti nella notte dall’Iran contro Israele, versa in condizioni gravissime e rischia la vita. L’annuncio arriva dall’ospedale Soroka di Beersheba, dove la giovane è ricoverata nel reparto di terapia intensiva pediatrica dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico. La bambina, originaria di una comunità beduina vicino ad Arad nel sud del Paese, è stata colpita alla testa da alcune schegge di un razzo intercettore caduto sulla casa della sua famiglia dopo aver centrato un missile balistico iraniano.

    Ore 12,15 – Escalation in Medio Oriente: la Russia esorta tutti alla “moderazione” – La Russia esorta tutte le parti coinvolte nell’escalation in Medio Oriente a “dare prova di moderazione” dopo l’attacco dell’Iran contro Israele. “Contiamo sugli Stati della regione per risolvere i problemi con mezzi politici e diplomatici”, si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca, che esprime “estrema preoccupazione per l’ultima pericolosa escalation nella regione”. Il Cremlino afferma di aver avvertito più volte che “la mancanza di risoluzione di numerose crisi in Medio Oriente, principalmente nella zona del conflitto israelo-palestinese” avrebbe portato “a una crescita dell’instabilità”. Intanto, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha dichiarato che una guerra tra Israele e l’Iran peggiorerebbe le prospettive di rielezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti e che per questo “l’America non vuole una grande guerra in Medio Oriente”. “Gli omicidi a Gaza peggiorano le prospettive di Biden alle prossime elezioni”, ha scritto oggi Medvedev su Telegram. “La guerra tra Israele e Iran porterebbe ulteriore incertezza”.

    Ore 12,00 – Iran: il ministero degli Esteri convoca gli ambasciatori di Regno Unito, Francia e Germania – Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato oggi gli ambasciatori di Regno Unito, Francia e Germania per discutere quella che ha definito la “posizione irresponsabile” riguardo la ritorsione di Teheran contro il raid attribuito a Israele su un edificio del consolato iraniano a Damasco. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Ilna.

    Ore 11,30 – Gaza, Idf smentiscono: “Il nord della Striscia resta zona di combattimenti, nessun permesso agli sfollati di tornare” – Le forze armate di Israele (Idf) negano di aver permesso ad alcuni sfollati di tornare nel nord di Gaza, come annunciato in mattinata da alcuni media palestinesi vicini a Hamas, secondo cui ai minori di 14 anni e alle donne era stato concesso di rientrare nelle proprie case. “Le notizie secondo cui le forze dell’Idf stanno consentendo il ritorno dei residenti nel nord della Striscia di Gaza sono false”, hanno affermato i militari in una nota. “L’Idf non consentirà il ritorno dei residenti né attraverso l’asse Salah A-Din (interno, ndr) né attraverso l’asse Rashid (sulla costa, ndr). L’area settentrionale della Striscia di Gaza è ancora una zona di combattimento e non è possibile ritornarvi”.

    Ore 11,00 – M.O.: principali compagnie aeree cancellano i voli – Le principali compagnie aeree del Medio Oriente hanno annunciato la cancellazione di alcuni voli e il dirottamento di altri su rotte diverse dopo l’attacco dell’Iran contro Israele. Emirates Airlines ha cancellato alcuni collegamenti, mentre Etihad Airways ha sospeso per oggi i voli per Tel Aviv, in Israele, e Amman, in Giordania. “Alcuni dei nostri voli sono stati colpiti dalla chiusura temporanea di un certo numero di spazi aerei nella regione”, ha affermato  l’emiratina Fly Dubai in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wam. Annunci simili sono arrivati anche da vettori locali in Libano, Egitto e Kuwait. Le compagnie aeree israeliane invece hanno ripreso le normali operazioni dopo la riapertura dello spazio aereo dello Stato ebraico a partire dalle 7,30 di oggi (le 9,30 in Italia).

    Ore 10,45 – L’Occidente si schiera con Israele ed esprime solidarietà a Tel Aviv – Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Germania, Danimarca, Norvegia, Repubblica Ceca, Argentina e Paraguay hanno tutti condannato l’attacco dell’Iran a Israele, così come il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera Josep Borrell. Diversi Paesi si sono addirittura spinti oltre, esprimendo solidarietà a Israele o dichiarando il proprio impegno per la sua sicurezza. Anche l’Italia, che ha convocato per oggi una riunione urgente del G7, ha condannato gli attacchi di Teheran. “Il Governo italiano ribadisce la condanna agli attacchi iraniani contro Israele. La presidenza italiana del G7 ha organizzato per il primo pomeriggio di oggi una conferenza in collegamento a livello dei leader. Esprimiamo forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla”, ha scritto Meloni su X (ex Twitter).

    Ore 10,30 – Gaza, media: “Donne e bambini tornano nel nord della Striscia, riaperti i panifici a Gaza City” – Per la prima volta dall’inizio delle operazioni di evacuazione, le forze armate di Israele (Idf) hanno permesso oggi ai minori di 14 anni e alle donne sfollati dal nord della Striscia di Gaza di tornare alle proprie case. Lo ha reso noto l’emittente palestinese Quds Network, considerata vicina a Hamas, secondo cui gli sfollati si stanno muovendo dal sud del territorio costiero per tornare alle loro residenze nel nord della Striscia. Intanto, sempre secondo Hamas, per la prima volta dall’inizio della guerra è stata “ripristinata l’attività dei panifici a Gaza City”.

    Ore 10,00 – Hamas elogia l’attacco dell’Iran a Israele – Hamas ha elogiato l’attacco condotto ieri dall’Iran contro Israele con quasi 300 tra droni e missili. “Noi di Hamas consideriamo l’operazione militare condotta dalla Repubblica islamica dell’Iran un diritto naturale e una meritata risposta al crimine compiuto prendendo di mira il consolato iraniano a Damasco e all’assassinio di diversi leader delle Guardie rivoluzionarie”, si legge in una nota diramata oggi dal gruppo armato palestinese.

    Ore 9,30 – L’Iran avverte Israele: “Se reagirete, procederemo con un altro attacco su più vasta scala” – Se Israele dovesse reagire all’attacco lanciato nella notte dall’Iran con centinaia di droni e missili sparati contro lo Stato ebraico (e quasi tutti intercettati e abbattuti dalle Idf e dalle forze Usa nella regione), Teheran procederà a un’altra offensiva su più vasta scala contro Tel Aviv. Lo ha annunciato oggi in un discorso alla tv di stato iraniana il capo di stato maggiore delle forze armate dell’Iran, il generale Mohammad Bagheri, secondo cui Teheran ha già avvisato gli Usa che qualsiasi sostegno a un contrattacco israeliano avrebbe come risultato il fatto che anche le basi statunitensi potrebbero essere prese di mira. “La nostra risposta sarà molto più ampia dell’attuale azione militare, se Israele reagirà contro l’Iran”, ha detto Bagheri. In seguito, anche il comandante delle Guardie rivoluzionarie islamiche, Hossein Salami, ha avvertito che Teheran reagirà contro qualsiasi attacco lanciato da Israele contro i suoi interessi, i suoi funzionari o i suoi cittadini.

    Ore 9,15 – Mossad: “Hamas ha rifiutato la proposta di tregua” – Hamas ha rifiutato, secondo il Mossad, una proposta di compromesso elaborata dai mediatori di Egitto e Qatar per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi israeliani sequestrati il 7 ottobre. Lo ha reso noto oggi l’intelligence israeliana in un comunicato pubblicato dall’ufficio del premier di Tel Aviv, secondo cui “Hamas ha risposto negativamente alla proposta presentata dai mediatori”. La proposta, si legge nella nota, prevedeva “un margine di flessibilità molto significativo da parte di Israele” e il suo rifiuto “dimostra che (il leader di Hamas nella Striscia, ndr) Sinwar non vuole un accordo umanitario e la restituzione degli ostaggi e continua a voler approfittare delle tensioni con l’Iran e a puntare all’unificazione dei campi di battaglia e a un’escalation generale nella regione”.

    Ore 9,00 – Meloni convoca una riunione in collegamento video del G7 – La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato per oggi pomeriggio una riunione in collegamento video dei leader del G7 per discutere della ritorsione iraniana contro Israele. Lo riferisce in una nota Palazzo Chigi. “La Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una conferenza in collegamento a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele”, si legge nel breve comunicato.

    Ore 8,30 – Riapre lo spazio aereo di Israele, Giordania, Iraq e Libano – Dopo l’attacco iraniano contro Israele, lo Stato ebraico ha riaperto il proprio spazio aereo, così come hanno fatto i governi di Giordania, Iraq e Libano.

    Ore 8,00 – L’Iran dopo l’attacco fallito a Israele: per ora “la questione può dirsi conclusa” – La ritorsione dell’Iran contro Israele per il raid del 1 aprile attribuito a Tel Aviv contro il consolato di Teheran a Damasco in cui sono morti, tra gli altri, sette ufficiali dei Pasdaran, compresi due generali, “può dirsi conclusa” con l’attacco lanciato nella notte contro lo Stato ebraico. Lo ha annunciato la missione diplomatica iraniana alle Nazioni Unite, secondo cui l’operazione compiuta nella notte è stata “condotta in base all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo alla legittima difesa”. “L’azione militare dell’Iran è stata una risposta all’aggressione del regime sionista contro le nostre sedi diplomatiche a Damasco. La questione può dirsi conclusa”, si legge nel comunicato diramato oggi. “Tuttavia, se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarebbe notevolmente più severa. È un conflitto tra l’Iran e il regime canaglia israeliano, dal quale gli Stati Uniti devono restare lontani!”.

    Ore 7,30 – Biden: “Non sosterremo un contrattacco israeliano contro l’Iran” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvisato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che gli Usa non sosterranno un contrattacco dello Stato ebraico contro l’Iran. Secondo il portale Axios e l’emittente statunitense Cnn, il messaggio della Casa bianca a Tel Aviv è stato recapitato durante un colloquio telefonico tenuto nella nottata tra Biden e Netanyahu dopo l’attacco iraniano contro Israele. Secondo Axios, il presidente Usa avrebbe detto che Washington si oppone a qualsiasi contrattacco. Per la Cnn invece, Biden ha semplicemente affermato che gli Stati Uniti non prenderanno parte a una tale operazione.

    Ore 7,00 – L’Iran lancia oltre 200 tra droni e missili contro Israele, le Idf: “Intercettati il 99% dei bersagli, 1 ferito” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno intercettato oltre il 99 per cento degli oltre 200 tra droni carichi di esplosivi e missili lanciati ieri sera dall’Iran contro lo Stato ebraico, dove è rimasto ferito un minore ed è stata colpita soltanto una base militare nel sud del Paese, che ha riportato “danni limitati”. Lo ha annunciato in mattinata il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. “L’Iran ha lanciato decine di missili di superficie verso il territorio israeliano. La stragrande maggioranza è stata intercettata al di fuori dei confini dello Stato di Israele dal nostro sistema di difesa aerea. Alcuni missili sono caduti all’interno del territorio israeliano; in questa fase, siamo a conoscenza di un minore ferito e di un colpo su una base dell’Idf nel sud, dove ci sono stati solo lievi danni alle infrastrutture”. La base è stata identificata come base aerea di Nevatim, che continua a funzionare.

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