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    L’Isis ha riconquistato metà Abu Kamal

    Il 9 novembre l'esercito siriano aveva annunciato la liberazione di Abu Kamal, l'ultima grande città detenuta dal cosiddetto Daesh in Siria

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 10 Nov. 2017 alle 12:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:45

    Venerdì 10 novembre l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha reso noto che i miliziani del sedicente Stato Islamico sono riusciti a riprendere il controllo su metà della superficie della città siriana di Abu Kamal (o Al-Bukamal). La notizia è stata diffusa da Reuters.

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    Il 9 novembre l’esercito siriano aveva annunciato la liberazione di Abu Kamal, l’ultima grande città detenuta dal cosiddetto Daesh in Siria.

    La notizia della cattura di Abu Kamal è stata riportata anche dalla Bbc e dall’agenzia di stampa Reuters.

    L’esercito siriano (SAA) e le forze alleate sono arrivate nella città a sud della provincia di Deir ez-Zor e l’hanno circondata. Concluso l’accerchiamento totale, è cominciata l’invasione contro Daesh. In poche ore, i soldati sono avanzati all’interno della città al confine con l’Iraq.

    Le Forze di mobilitazione popolare irachene hanno partecipato anche all’operazione, vicino al confine tra i due paesi.

    Secondo Reuters, un comandante dell’alleanza militare pro-governativa siriana ha detto che “l’ultima roccaforte di Daesh, Abu Kamal, è stata liberata”.

    Lo stesso comandante ha dichiarato che centinaia di membri della milizia sciita libanese Hezbollah hanno preso parte ai combattimenti.

    Anche la tv di stato siriana ha detto che Abu Kamal è stata “liberata”.

    Tuttavia, poco dopo l’annuncio l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che la città si trovava ancora sotto assedio, con diversi feroci combattimenti ancora in corso nella zona.

    Lo scorso venerdì 3 novembre le forze siriane hanno conquistato la capitale provinciale Deir al-Zour liberandola dall’Isis. E, nello stesso giorno, le forze irachene hanno preso al-Quaim, oltre il confine.

    Deir al-Zour si trova sul fiume Eufrate, a metà strada tra la città di Raqqa e il confine iracheno. L’Isis considerava la zona, da entrambi i lati della frontiera, la sua “provincia dell’Eufrate” e ne utilizzava il territorio per trasferire combattenti, armi e beni tra l’Iraq e la Siria.

    Il primo ministro iracheno si è unito alle truppe al-Qaim Domenica 6 novembre per piantare la bandiera nazionale ad al-Quaim. Credit: afp

    Le forze democratiche siriane (SDF) sostenute dagli Stati Uniti hanno inoltre svolto varie offensive nella zona. Il mese scorso hanno conquistato la capitale Raqqa.

    L’Isis mantiene il controllo su alcune aree del deserto e dei villaggi nelle vicinanze, e qualche altro nascondiglio in Iraq e in Siria.

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