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    L’esercito iracheno ha colpito un convoglio dell’Isis

    Il ministero degli Interni iracheno ha dichiarato di aver ucciso diversi esponenti dello Stato islamico, tra cui il leader Abu Bakr al-Baghdadi. Per ora nessuna conferma

    Di TPI
    Pubblicato il 11 Ott. 2015 alle 19:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:10

    L’esercito iracheno ha dichiarato di aver colpito il convoglio del leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, a mezzogiorno di domenica 11 ottobre. L’attacco sarebbe avvenuto nella provincia di Anbar, in Iraq, vicino al confine con la Siria.

    Fonti mediche hanno poi dichiarato che diversi esponenti dello Stato islamico erano effettivamente tra le vittime colpite, ma anche che non c’era alcuna traccia di al-Baghdadi tra le persone rimaste uccise nell’attacco.

    Secondo quanto riportato da un comunicato del ministero degli Interni iracheno, il convoglio dell’Isis colpito dalle forze armate era diretto a Karbala, a 100 chilometri a sudovest della capitale Baghdad, per presenziare a un incontro con altri leader dell’Isis.

    Non c’è stato alcun commento ufficiale da parte dell’Isis, anche se un addetto stampa ha accusato il governo di Baghdad di aver diffuso le notizie solo per incoraggiare le truppe dell’esercito iracheno.

    Nel 2014 il ministero degli Interni iracheno ha affermato in due occasioni di aver colpito al-Baghdadi: lo scorso marzo per mezzo di un attacco aereo sulla città irachena di Al-Qaem e di nuovo a novembre. Ma nessuna di queste notizie era poi mai stata confermata.

    Nell’ottobre 2011 gli Stati Uniti hanno ufficialmente definito al-Baghdadi come terrorista e hanno offerto una ricompensa pari a 7,3 milioni di euro in cambio di informazioni che possano portare alla sua cattura o consentirne l’uccisione.

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