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    Iran, noto regista ucciso e fatto a pezzi dai suoi genitori. Il padre: “Non mi pento di nulla”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 23 Mag. 2021 alle 10:10

    Iran: noto regista drogato, ucciso e smembrato dai suoi genitori

    Delitto shock in Iran dove un noto regista, Babak Khorramdin, è stato prima droga e successivamente ucciso e smembrato dai suoi genitori, che poi hanno gettato il cadavere in un cassonetto dei rifiuti.

    La vicenda, che ha sconvolto il Paese, è stata riportata dai principali media nazionali e internazionali. Secondo quanto ricostruito, Babak Khorramdin, regista 47enne dedito da alcuni anni all’insegnamento, è stato assassinato lo scorso venerdì 21 maggio.

    A provocare la furia omicida dei suoi genitori il fatto che l’uomo frequentasse diverse sue studentesse. La vicenda ha avuto inizio quando per caso sono stati ritrovati una valigia e alcuni sacchi della spazzatura con i pezzi del cadavere dell’uomo, che erano stati gettati in un bidone Ekbatan, un sobborgo di Teheran.

    Una volta identificato il cadavere, la polizia si è recata nell’abitazione dei suo genitori, Iran Khorramdin, 74 anni, e Akbar Khorramdin, di 81, con la coppia che in breve tempo ha confessato il delitto.

    “Era venerdì sera quando sua madre ha cucinato il pollo e lo ha infarcito di sonnifero per fargli perdere i sensi – ha raccontato il padre del regista – Lui però non l’ha mangiato ed è andato a dormire, così abbiamo messo il cibo in frigo. Il giorno dopo si è svegliato e l’ha mangiato”.

    Una volta persi i sensi, la coppia ha legato il figlio a una sedia, gli hanno messo un sacchetto di plastica in testa e pugnalato più volte. Dopodiché hanno smembrato il corpo nel bagno e infine gettato i resti nel bidone della spazzatura.

    Non solo. Nel corso dell’interrogatorio i due hanno anche confessato di aver ucciso la figlia diversi anni fa perché si drogava e il loro genero perché era un uomo violento.

    “Non mi pento di quello che ho fatto con la collaborazione di mia moglie. Erano corrotti e ringrazio Dio” ha dichiarato il padre della vittima durante l’udienza in tribunale.

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