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    Iran, il presidente propone un referendum sul nucleare

    Credit: AFP
    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 26 Mag. 2019 alle 09:39 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:55

    Iran referendum nucleare – Il 26 maggio il presidente dell’Iran Hassan Rohani ha proposto ai cittadini di esprimersi sul proseguimento delle attività nucleari di Teheran attraverso un referendum popolare.

    “Nel 2004 ho chiesto al leader (l’ayatollah Khamenei, ndr) di tenere un referendum su questo tema: si disse d’accordo, ma con l’elezione di Mahmoud Ahmadinejad si decise di continuare su un’altra strada”.

    Occorre “porre fine alla guerra economica il più presto possibile, perché tutte le sofferenze ricadono sul popolo”, ha affermato il presidente Rohani.

    Una proposta che si inserisce in uno scambio oramai giornaliero di accuse tra Iran e Stati Uniti che va avanti fin dall’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump e che si è acuito dopo l’abbandono dell’accordo sul nucleare da parte di Washington.

    Solo alcuni giorni prima il presidente iraniano aveva affermato che non era possibile usare la diplomazia per risolvere i problemi con l’amministrazione Trump. “La situazione odierna non è adatta al dialogo e la nostra unica scelta è la resistenza”, aveva dichiarato il leader di Teheran.

    Contro Washington si è espresso anche il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, che ha dichiarato che il suo paese non negozierà con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a meno che gli Usa non mostrino a Tehran “rispetto”.

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    Il ministro ha chiesto a Trump di onorare gli impegni presi nell’ambito dell’accordo sul nucleare, ma ancora una volta le richieste dell’Iran sono cadute nel vuoto.

    Un punto di svolta si è avuto l’8 maggio, quando l’Iran ha annunciato un parziale abbandono dell’accordo sul nucleare un anno dopo la decisione del presidente Trump di stracciare l’intesa.

    Il presidente ha inviato una lettera inviata agli ambasciatori di Regno Unito, Cina, Unione europea, Francia e Germania in cui spiegava di aver deciso di non rispettare più le limitazioni sulle riserve di acqua pesante e uranio arricchito precedentemente accettate.

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