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    Iran, Ahmadinejad va pazzo per Clubhouse: “Senza censura tutti nelle ‘stanze’ dell’ex presidente”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 3 Giu. 2021 alle 13:21 Aggiornato il 3 Giu. 2021 alle 13:25

    In Iran l’ultima novità della Silicon Valley, il social network Clubhouse, è diventata una delle poche piattaforme non controllate dal regime, che consente a politici in esilio e cittadini di confrontarsi sui temi più scottanti.

    A sbarcare sull’app per smartphone composta da stanze “virtuali” anche l’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, che ormai ne è diventato un utente assiduo. Il ricercatore iraniano Siavush Randjbar-Daemi ha raccontato su La Stampa che lunedì sera nella “stanza” di Ahmadinejad c’erano ottomila persone. Diverse altre migliaia si sono dovute accodare in stanze parallele che fungono da “ripetitrici”.

    Al centro del dibattito, durato circa quattro ore, Ahmadinejad ha parlato di tutto: dalla foto con l’ex leader del Ku Klux Klan David Duke a Teheran nel 2006 (“me lo hanno messo vicino, non sapevo chi fosse”, ha detto l’ex presidente), alle elezioni presidenziali del prossimo 18 giugno, a cui non parteciperà dopo la seconda sospensione consecutiva da parte del Consiglio dei Guardiani.

    Ma Clubhouse è diventato una valvola di sfogo non solo per l’ex presidente: l’intera società ha imparato a utilizzarlo dopo l’anno di pandemia che ha vietato gli incontri in presenza, in un Paese in cui la tv di stato non trasmette dibattiti o talk show.

    Si parla di diritti umani, di incontri romantici, di criptovalute, del governo di Rouhani e di letteratura. “Non c’è argomento che non sia all’ordine del giorno nella miriade di stanze a ogni ora”, scrive Randjbar-Daemi.

    E così Clubhouse è diventato anche il luogo in cui i candidati alle prossime elezioni fanno campagna elettorale in un momento in cui gli spostamenti e i comizi dal vivo sono vietati per evitare l’insorgere della quinta ondata di Covid.

    Lo usano il candidato Abdolnasser Hennati, governatore uscente della banca centrale, che ha messo il suo forum su Clubhouse al centro dello spot elettorale (censurato sui media di stato), e Mohsen Mehralizadeh, il riformista ex governatore della provincia di Isfaha, che martedì sera ha annunciato l’intenzione di dar vita al “terzo governo di Mohammed Khatami”, di cui è stato già vice presidente dal 2001 al 2005, ma che ora vive ai margini della vita politica del Paese.

    Non tutti i candidati sono Clubhouse, ma chi ne fa un uso quotidiano spera che lo Stato non decida di oscurare anche questo social network, dopo aver bannato Facebook, Twitter e Youtube.

     

     

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