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    Iran, dubbi sull’abolizione della polizia morale: “Non c’è nessuna conferma”. Le proteste continuano

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 5 Dic. 2022 alle 08:32

    Iran, dubbi sull’abolizione della polizia morale: “Non c’è nessuna conferma”

    In Iran regna il caos: mentre le proteste contro il regime continuano, con i manifestanti che a partire da oggi, lunedì 5 dicembre, hanno convocato tre giorni di scioperi, permangono i dubbi sull’annuncio del procuratore generale del Paese, Mohamad Jafar Montazeri inerente all’abolizione della polizia morale, che ha il compito di verificare i rigidi codici di abbigliamento imposti alle donne.

    “La polizia morale non ha nulla a che fare con la magistratura. È stata abolita dagli stessi che l’hanno istituita” ha dichiarato il procuratore generale, ma il punto, come sottolineato dallo stesso Montazeri, è che la polizia morale non dipende dalla magistratura, ma dal ministero dell’Interno, da cui non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale in proposito.

    Gli stessi media arabi, Al Jazeera in primis, hanno frenato sulle dichiarazioni del procuratore. “Nessun funzionario della Repubblica islamica ha detto che la polizia morale è stata chiusa” ha precisato la tv di Stato iraniana in lingua araba Al-Alam, citata da Cnn.

    “Non c’è stato alcun annuncio ufficiale di un’abolizione formale o di uno scioglimento della polizia morale, ma un riconoscimento da parte di un alto funzionario giudiziario che le sue attività sono state sospese/interrotte. La gestione delle pattuglie è da anni competenza di Polizia e ministero dell’Interno” ha chiarito invece la giornalista di Bloomberg Golnar Motevalli.

    Anche il segretario di Stato Blinken ha commentato la notizia con molto scetticismo: “Dipende dal popolo iraniano. Riguarda loro, non noi. Quello che abbiamo visto dopo l’uccisione di Mahsa Amini è stato lo straordinario coraggio dei giovani iraniani, in particolare delle donne, che difendono il diritto di dire ciò che vogliono, e indossare ciò che vogliono. Se il regime ha ora risposto in qualche modo, potrebbe essere una cosa positiva. Ma dobbiamo vedere come si svolge effettivamente nella pratica e cosa ne pensa il popolo iraniano”.

    “Se sarà confermato, può essere visto come un atto di buona volontà Ma è solo un piccolo passo che non cambia la situazione di repressione che resta inaccettabile” è stato invece il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani.

    Che cos’è la polizia morale

    Creata nel 2005 dal Consiglio supremo della Rivoluzione culturale sotto il presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad, la polizia morale ha il compito di “diffondere la cultura della decenza e dell’hijab”.

    La polizia morale deve verificare i rigidi codici di abbigliamento imposti alle donne, ovvero l’utilizzo del velo per coprire il capo, ma anche il divieto di indossare pantaloni attillati e gonne. Chi viola il codice rischia l’arresto.

    Durante la presidenza di Hassan Rohani, la polizia morale era stata messa da parte, ma la “Gasht-e Ershad”, questo il nome del corpo di polizia iraniana, è tornata ad agire con durezza dopo la salita al potere dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi.

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