Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    L’esercito online del governo cinese che scrive 480 milioni di post all’anno sui social

    Uno studio dell'università di Harvard sostiene che il governo cinese diffonda ogni anno milioni di post sulla rete per distrarre i cittadini dalle critiche contro Pechino

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Mag. 2016 alle 16:40 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:13

    Un recente studio (pdf) dell’università statunitense di Harvard sostiene che il governo cinese abbia sviluppato una vera e propria strategia attraverso cui diffonde sui social network milioni di post volti a distrarre la popolazione dalle critiche rivolte a Pechino, utilizzando impiegati statali spacciati per cittadini qualunque.

    I ricercatori hanno riportato che nel corso di un anno circa 490 milioni di messaggi sono stati stati postati da funzionari pubblici impiegati presso duecento agenzie governative, tra cui quella delle imposte e delle risorse umane, con l’intento di catalizzare l’attenzione su argomenti innocui e positivi, per non creare un dibattito negativo o critico attorno alle politiche del governo cinese.

    Già in passato si era parlato in Cina di un Fifty Cent Party” (il “partito dei 50 centesimi”), composto da un esercito online di persone che si crede vengano pagate fino a 50 centesimi per ogni singolo post, secondo quanto rivelato da fonti non ufficiali. Ma, almeno fino a oggi, si è sempre pensato che si trattasse di cittadini comuni.

    L’analisi di quasi 43.800 post ha rilevato che il 99,3 per cento di questi sia stata opera dei dipendenti pubblici in questione, e che solitamente le pubblicazioni coincidano con i momenti politicamente più sensibili per il governo.

    Lo studio si è basato su documenti trapelati da un ufficio della propaganda governativa nella Cina orientale, e suggerisce che attraverso questi post, più che difendere il governo, si vogliano evitare in ogni modo le controversie e i dibattiti, spostando l’attenzione su temi meno scomodi.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version