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    L’insulto di Duterte a Obama sta mettendo a rischio l’economia filippina

    Secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, gli epiteti recentemente utilizzati dal presidente filippino Rodrigo Duterte potrebbero costare molto caro al suo paese

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Set. 2016 alle 17:27 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:09

    Le parole sono importanti, tanto più se a pronunciarle è un
    capo di stato. Secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, infatti, gli
    epiteti recentemente utilizzati dal presidente filippino Rodrigo Duterte nei
    confronti del suo collega statunitense Barack Obama potrebbero costare molto
    caro al suo paese.

    Era infatti il 5 settembre quando il presidente Duterte usò
    il termine “figlio di puttana” per definire Obama, causando innanzitutto l’annullamento
    dell’incontro che si sarebbe dovuto svolgere tra i due il giorno seguente.

    Duterte stava rispondendo alla promessa del presidente degli
    Stati Uniti di sollevare la questione delle esecuzioni extragiudiziali legate
    alla droga nelle Filippine, che hanno finora portato all’uccisione di 2.400
    presunti spacciatori e consumatori nel paese da quando Duterte è salito al
    potere. 

    Obama si andava quindi ad aggiungere alla lunga lista di personalità
    di spicco insultate da Duterte, come ad esempio papa Francesco, anch’egli
    chiamato “figlio di puttana”, il segretario di stato Usa John Kerry,
    definito “pazzo”, o l’ambasciatore statunitense nelle filippine,
    chiamato “figlio gay di una puttana”.

    Ora però questo comportamento quantomeno imprudente sta
    dando i suoi risultati, in senso finora decisamente negativo per l’economia del
    paese: l’indice della Borsa filippina è sceso dell’1,3 per cento, il suo
    peggior calo nel corso di cinque settimane, e da fine luglio il calo
    complessivo è stato del 6 per cento. In questi giorni sono stati infatti
    ritirati fondi esteri per 58 milioni di dollari dai titoli azionari locali, un
    esempio in controtendenza assoluta rispetto agli altri mercati asiatici.

    “L’ultimo incidente solleva la preoccupazione che il
    comportamento imprevedibile del Presidente Duterte in politica sarà dirompente
    e potrebbe in futuro influire sull’economia e il mercato”, ha dichiarato
    Jonathan Ravelas della BDO Unibank, la più grande banca delle Filippine.

    Anche l’Investors Service dell’agenzia di rating Moody’s ha
    rilasciato una dichiarazione mercoledì 7 settembre, dicendo: “Se i recenti
    eventi porteranno a una prolungata incertezza riguardo alla sicurezza del paese
    e alla politica economica, questo potrebbe smorzare la fiducia delle imprese e,
    di conseguenza, i risultati economici”.

    Questo un grafico di Bloomberg sull’andamento della borsa filippina:

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