Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Un insegnante musulmano è morto per proteggere i cristiani da al-Shabaab in Kenya

    Salah Farah è rimasto ucciso per le ferite riportate dopo un attacco dei miliziani a dicembre 2015. Le autorità locali lo hanno definito un eroe

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Gen. 2016 alle 11:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:50

    L’insegnante musulmano che aveva protetto i cristiani da un attacco di militanti di al-Shabaab avvenuto il 21 dicembre 2015 a Mandera, nel nord est del Kenya, è morto a causa delle ferite riportate.

    Lo ha annunciato ai media locali Cleopa Mailu, il segretario di gabinetto per il ministero della Salute keniota, precisando che i medici hanno fatto tutto quanto era in loro potere per salvare la vita dell’uomo. 

    Salah Farah, 34 anni, padre di cinque figli, è deceduto domenica 17 gennaio 2016 all’ospedale di Nairobi a causa delle complicazioni sopraggiunte nel corso dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto in seguito all’attacco.

    La notizia è stata diffusa mercoledì 20 gennaio 2016 dalla Bbc.

    L’uomo, al momento dell’assalto, di un gruppo di uomini armati, appartenenti ai miliziani sunniti somali di al-Shabaab, si trovava a bordo di un autobus insieme a un gruppo di passeggeri cristiani e musulmani.

    Quando gli assalitori hanno intimato al gruppo di viaggiatori di dividersi fra musulmani e cristiani, Farah insieme ad altre persone si è rifiutato, sapendo che i cristiani sarebbero stati massacrati una volta individuati.

    L’insegnante musulmano si era rivolto agli uomini armati sfidandoli e dicendo loro: “Uccideteci tutti oppure lasciateci andare”. 

    I miliziani, prima di lasciare che il bus proseguisse il suo tragitto per Mandera, avevano ucciso due delle persone a bordo e ne avevano ferite altre tre. 

    Nel corso della sua degenza in ospedale, Salah Farah aveva raccontato ai media locali la dinamica di quanto era accaduto il 21 dicembre. “Appena ci siamo rifiutati di separarci, i miliziani ci hanno sparato”, ha detto l’uomo a Voice of America.

    “Le persone devono vivere insieme pacificamente. Siamo fratelli. E’ solo la religione che fa la differenza, per questo chiedo a un mio fratello musulmano di prendersi cura dei cristiani, in modo che questi ultimi possano prendersi cura di noi, aiutandoci l’un l’altro”. 

    L’ispettore della polizia locale Joseph Boinnet ha definito l’insegnante musulmano “un vero eroe”, precisando che il governo si sarebbe occupato di sostenere le spese della sepoltura del corpo a Mandera. 

    Il fratello di Farah ha raccontato alla Bbc che “il suo sacrificio debba diventare d’esempio e possa così servire a incoraggiare i kenioti a vivere come una comunità e promuovere l’armonia religiosa”. 

    Attacchi simili sono piuttosto frequenti in Kenya. Il 22 novembre 2014, i miliziani di al-Shabaab avevano fermato un altro autobus lungo la strada per Mandera, imponendo l’ordine ai passeggeri di dividersi in base all’appartenenza religiosa. 28 persone di religione non musulmana erano state uccise. 

    I miliziani di al-Shabaab stanno portando avanti rappresaglie nel paese per l’intervento militare del Kenya in Somalia e stanno sfruttando rancori storici tra comunità musulmane e cristiane. 

    LEGGI ANCHE: I PASSEGGERI MUSULMANI DI UN BUS PROTEGGONO I CRISTIANI DURANTE UN ATTACCO ISLAMISTA Il gruppo armato responsabile dell’assalto in Kenya farebbe parte della cellula somala di al-Qaeda, al-Shabab 

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version