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    Il punto sulla situazione dei migranti in Europa

    Lunedì 14 settembre i ministri dell'interno dell'Ue si sono incontrati per discutere della crisi migratoria. Il punto sulle decisioni che sono e non sono state prese

    Di TPI
    Pubblicato il 15 Set. 2015 alle 13:10 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:24

    I ministri dell’Interno degli stati dell’Unione europea si sono incontrati a Bruxelles il 14 settembre per una riunione straordinaria in cui hanno discusso sulla crisi migratoria del continente.

    Il consiglio dei ministri ha deciso di ridistribuire 40mila persone che necessitano di protezione internazionale, arrivate o in arrivo in Grecia e Italia nel periodo di tempo che va dal 15 agosto 2015 al 16 settembre 2017.

    I rifugiati saranno spartiti tra gli stati che volontariamente si proporranno di accettarli, ricevendo in cambio una sovvenzione di 6mila euro a persona.

    Non è invece stata adottata la proposta avanzata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e appoggiata dalla Germania, per la ridistribuzione di 120mila migranti tramite un sistema di quote vincolanti prestabilite.

    Il ministro degli esteri lussemburghese Jean Asselborn, attuale presidente di turno del Consiglio dell’Ue, ha in seguito annunciato a una conferenza stampa che le istanze del presidente Juncker sono state accettate dalla maggioranza degli stati membri ma che la discussione è stata “complicata”.

    Alcuni stati come la Slovacchia, la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Romania e i Paesi baltici si sono difatti opposti alla proposta di un sistema di quote, affermando che andrebbe a perturbare la società europea, invitando un maggior numero di migranti ad approdare negli stati dell’Unione e determinando un flusso di persone che i Paesi dell’Europa orientale non sono pronti ad accogliere.

    Le discussioni sull’argomento dovrebbero riprendere all’inizio di ottobre.

    La riunione dei ministri ha però approvato un piano di sovvenzione e costruzione di campi di accoglienza in quelle aree dalle quali proviene o transita il maggior numero di richiedenti asilo – in particolare Iraq, Giordania, Turchia e Libano, per poter agevolare i siriani in fuga dalla guerra.

    Nel frattempo sono state autorizzate operazioni di pattugliamento e controllo nelle zone di confine dell’Ue nel Mar mediterraneo. Il provvedimento permetterà alle forze dell’ordine di rilevare, confiscare e distruggere le imbarcazioni utilizzate dagli scafisti per trasportare i migranti. 

    Nella giornata di ieri, Austria, Slovacchia e Paesi Bassi hanno reintrodotto i controlli alla frontiera seguendo l’esempio della Germania, che domenica 13 settembre ha temporaneamente sospeso il transito libero di persone al proprio confine meridionale con l’Austria.

    Oggi invece, martedì 15 settembre, in Ungheria è entrata in vigore una nuova legge che consente l’arresto di chiunque entri nel Paese illegalmente. È inoltre terminata la costruzione della recinzione di filo spinato lunga circa 175 chilometri e alta quattro metri installata lungo il confine meridionale con la Serbia.

    (In basso, una mappa del The Guardian mostra gli stati dell’area Schengen che hanno sospeso temporaneamente il libero transito di persone)

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