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    Le Hawaii vietano le buste di plastica

    Per salvaguardare gli oceani, l'arcipelago delle Hawaii ha approvato una legge per vietare l'uso delle buste di plastica

    Di TPI
    Pubblicato il 7 Lug. 2015 alle 12:54 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:00

    Le Hawaii sono il primo stato federale americano a vietare l’uso delle buste in plastica nei negozi. Il divieto, già in vigore nelle altre contee delle Hawaii, a partire dall’8 luglio sarà implementato anche a Oahu, l’isola più densamente popolata dell’arcipelago.

    Ci sono tuttavia alcune eccezioni: le buste saranno usate per i medicinali, la frutta, la verdura, la carne e il pesce, ma se un commerciante viene sorpreso a utilizzarle per altri prodotti rischia una multa dai 100 ai 1.000 dollari per ogni violazione, pari a 91 – 910 euro.

    Il governo dell’isola sta incoraggiando i negozi dell’isola a offrire buste alternative, fatte ad esempio di carta riciclata o materiali bio-degradabili.

    Ogni anno negli Stati Uniti vengono distribuiti circa 100 miliardi di buste di plastica. Per questo anche la città di Chicago ha introdotto un divieto simile a quello delle Hawaii.

    Lo stato federale della California ha di recente proposto una legge per obbligare i negozi a non distribuire gratuitamente le buste di plastica, ma l’approvazione dipenderà da un referendum che si terrà nel novembre del 2015. 

    Gli Stati Uniti sono uno dei Paesi più responsabili per le cosiddette “isole dei rifiuti” negli oceani, ovvero punti in cui – a causa delle correnti oceaniche – si accumulano i rifiuti di plastica. 

    I frammenti di plastica si concentrano in alcune aree specifiche dell’oceano o vengono sospinte verso alcune isole, come quelle di Tsushima in Giappone, dove ogni anno si depositano circa 30mila metri cubi di rifiuti.

    Nell’aprile del 2015 anche il parlamento europeo ha approvato una direttiva per ridurre l’utilizzo di buste di plastica, al fine di limitare l’inquinamento.

    La legge si riferisce per ora solo alle buste più sottili di 0.05 mm, quelle più comuni in Europa, che sono le meno riutilizzabili e le più inquinanti. In futuro, i Paesi membri dell’Unione europea avranno due opzioni:

    – Ridurre il consumo annuale a 90 buste di plastica per ciascun cittadino entro il 2019, e 40 buste a persona entro il 2025. Ogni anno, in Europa ogni cittadino in media consuma circa 500 buste, di cui il 92,5 per cento non è riutilizzabile.

    – Garantire che le buste di plastica non siano distribuite gratuitamente nei negozi, entro il 2018. Misure di questo tipo sono già state introdotte in diversi Paesi, tra cui l’Italia.

    — Guarda le foto: le Adidas fatte con la plastica ripescata dagli oceani 

    — Leggi anche: Il ventenne che vuole salvare gli oceani 

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