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    Il generale libico Haftar, in rotta di collisione con gli ex alleati francesi, si avvicina a Mosca

    Nelle ultime settimane il leader del governo di Tobruk ha criticato i raid Usa, ha minacciato di colpire i terminal petroliferi e ha avviato negoziati con la Russia

    Di TPI
    Pubblicato il 18 Ago. 2016 alle 17:57 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:56

    Il generale libico Khalifa Haftar, capo del governo libico con sede a Tobruk, l’unico riconosciuto dalle potenze occidentali prima che venisse formato quello di unità nazionale a Tripoli, sarebbe in rotta di collisione con la Francia, fino a questo momento solido alleato di Tobruk. A rivelarlo è stato mercoledì 17 il quotidiano La Stampa

    All’origine delle tensioni ci sarebbe l’abbattimento di un elicottero francese a Bengasi, nei territori controllati dalle milizie fedeli ad Haftar, e soprattutto le pressioni degli Stati Uniti sulla Francia perché interrompa il supporto al governo di Tobruk, che si rifiuta di riconoscere il governo d’unità nazionale libico nato dalla mediazione Onu.

    Secondo La Stampa, Haftar avrebbe persino minacciato di attaccare i terminal petroliferi, una scelta forse legata alla necessità del generale di trovare nuove entrate per la sua Libyan national army.

    Fonti locali citate dalla Stampa sostengono che le truppe speciali francesi che finora avevano aiutato Haftar a Bengasi sono state ritirate dall’aeroporto militare di Banina e sarebbero arrivate a Malta.

    Inoltre Haftar, dopo l’offensiva lanciata dal governo di unità nazionale libico contro i miliziani dell’Isis a Sirte, non sarebbe più considerato dai governi occidentali come il principale riferimento nella lotta alle milizie islamiche in Siria.

    Per questo il generale Haftar avrebbe iniziato ad aprire canali diplomatici con la Russia. A giugno Haftar ha incontrato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il segretario del Consiglio di sicurezza russo, l’uomo a capo dei servizi di sicurezza di Mosca per discutere di forniture militari, nonostante sia ancora in vigore il divieto imposto dall’Onu di esportare armi in Libia.

    Sebbene la Russia abbia sostenuto la formazione del governo di unità nazionale guidato da Fayez al-Sarraj, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che riconoscerà il governo solo quando lo farà il parlamento di Tobruk, che potrebbe rivelarsi un alleato importante per Mosca che sta cercando di ritagliarsi un ruolo autonomo nella mediazione per il futuro della Libia.

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