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    Ucraina, Zelensky ci ripensa e traccia la sua linea rossa in Crimea. Putin: “La guerra andrà avanti”

    Di Almerico Bartoli
    Pubblicato il 12 Apr. 2022 alle 18:52

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che non riconoscerà l’annessione della Crimea, tracciando nella regione la sua conditio sine qua non per sedersi al tavolo dei negoziati con Putin. Eppure, prima di oggi, la Crimea sembrava essere una possibilità nei colloqui con Mosca dopo che la a Russia ha annesso illegalmente la penisola meridionale nel 2014, dove da allora si scontrano le forze separatiste sostenute dal Cremlino e i soldati ucraini. Per Zelensky invece adesso la Crimea rappresenta una “linea rossa,” facendo eco alla stessa istanza dichiarata da tempo anche dagli Stati Uniti.

    In un’intervista data domenica 10 aprile all’emittente statunitense CBS, dov’era ospita del programma ’60 minutes’, il leader ucraino ha ammesso che varrebbe sicuramente lo sforzo di incontrarsi faccia a faccia con il suo omologo russo Vladimir Putin, sostenendo che potrebbero non concordare su tutto, ma un cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto. I colloqui tra le due parti finora non sono riusciti a stabilire alcun accordo, fatta eccezione per l’apertura di corridoi umanitari per consentire l’evacuazione dei cittadini dalle città assediate.

    Il presidente ucraino ha sottolineato di capire perfettamente che una delle condizioni poste dalla Russia è il riconoscimento della Crimea come suo territorio, ma ha detto che “sicuramente non gliela lasceremo riconoscere,” aggiungendo che “se fossimo stati disposti a cedere il nostro territorio, non ci sarebbe stata una guerra.” Alle parole di Zelensky sulla Crimea, Putin ha risposto oggi affermando che i colloqui di pace sono a un “binario morto” e che la guerra “andrà avanti”, accusando l’Ucraina di aver cambiato posizioni dopo i negoziati tenuti a Istanbul il mese scorso.

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