Poco prima dell’una italiana, il presidente Usa Donald Trump ha annunciato l’accordo tra Israele e Hamas sulla prima fase della tregua a Gaza. “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura. È una giornata storica” ha scritto Trump sul social Truth. Permangono, tuttavia, diversi nodi da sciogliere sulla seconda fase: ecco perché le trattative continuano. Intanto sia tra le vie di Gaza che a Tel Aviv si festeggia. Di seguito, tutte le ultime notizie, aggiornate in tempo reale, sulla guerra tra Israele e Hamas e la tregua nella Striscia di Gaza di oggi, giovedì 9 ottobre 2025.
Ore 15,00 – Trump, “Bibi mi ha detto, ora tutti amano di nuovo me e Israele” – Il premier israeliano “Benyamin Netanyahu mi ha detto al telefono: ‘Non ci posso credere. Ora piaccio di nuovo a tutti – intendendo se stesso – e, soprattutto, tutti amano di nuovo Israele’. Io gli ho detto: ‘Bibi, Israele non può combattere contro tutto il mondo, e lui questo lo capisce benissimo’”: lo ha affermato il presidente Usa Donald Trump nell’intervista telefonica resa stanotte a Fox News a Hannity dopo il raggiungimento dell’accordo su Gaza. Nella stessa intervista Trump ha detto che per questo risultato “tutto il mondo si è messo insieme”, aggiungendo che “così tanti Paesi che non avresti mai detto si sono messi insieme per questo accordo. Tanto Paesi che non ti immagini si sono collegati lì (a Sharm el Sheik), hanno offerto tutto l’aiuto necessario (…) è stato un periodo di tempo veramente incredibile. E’ così grande per Israele, per i musulmani, per i Paesi arabi e per gli Stati Uniti d’America. Più che una pace a Gaza, questa è la pace in Medio Oriente”.
Ore 14,00 – Hamas: “Ostaggi vivi e morti potrebbero essere rilasciati contemporaneamente” – Tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, potrebbero essere rilasciati contemporaneamente se le condizioni lo consentissero. Lo ha detto ad al Jazeera il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, senza specificare quali potrebbero essere tali condizioni, aggiungendo che il Movimento islamico ha informato i mediatori delle difficoltà legate alla consegna dei corpi degli ostaggi, citando le vaste distruzioni avvenute a Gaza.
Ore 13,00 – Media, colloqui sulla seconda fase inizieranno una volta liberati gli ostaggi – I colloqui per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco inizieranno il giorno dopo il rilascio degli ostaggi. Lo hanno riferito fonti al canale televisivo qatarino Al-Araby, senza precisare se si intenda la restituzione di tutti gli ostaggi, compresi quelli deceduti, o solo di quelli ancora in vita. Il canale riporta anche che l’Egitto ha informato i diplomatici americani che non permetterà a Israele di mantenere una presenza permanente lungo il confine egiziano con Gaza. Israele ha insistito per mantenere le truppe nell’area del Corridoio Filadelfia, per contrastare quella che descrive come una massiccia attività di contrabbando.
Ore 12,00 – Media, se Hamas non trova corpi, entra in campo task force – Secondo fonti israeliane, se Hamas non dovesse riuscire a recuperare i corpi degli ostaggi morti, entrerà in campo una forza multinazionale istituita dal Coordinatore per i prigionieri che opererà nella Striscia di Gaza per recuperare le salme i cui luoghi di sepoltura sono noti all’Idf. Lo riferisce Channel 12. Si tratta di una forza composta da Qatar, Egitto, Stati Uniti e Israele che opererà all’interno della Striscia; Israele fornirà equipaggiamenti di ingegneria pesante per portare a termine le operazioni.
Ore 11,00 – Ufficio di Netanyahu: l’accordo deve essere ratificato prima di entrare in vigore – Sebbene l’agenzia di stampa egiziana Al Qahera News abbia riferito che il cessate il fuoco è entrato in vigore, l’ufficio di Netanyahu ha ora dichiarato che ciò non avverrà fino a quando l’accordo non sarà ratificato giovedì sera dal governo israeliano. Netanyahu convocherà il suo gabinetto di sicurezza, un gruppo selezionato di ministri che decidono su questioni chiave di difesa, sicurezza e politica estera, alle 17:00 (ora locale).
Ore 10,00 – Smotrich non voterà a favore dell’accordo – Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, partner chiave della maggioranza del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che voterà contro un accordo di cessate il fuoco con Hamas che prevede il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e quello dei prigionieri palestinesi. “C’è un enorme timore delle conseguenze [derivanti dal fatto di] svuotare le prigioni e liberare la prossima generazione di leader terroristici” , ha scritto il ministro di estrema destra su X. “Se non altro per questo motivo, non possiamo partecipare a celebrazioni a breve termine né votare a favore di questo accordo”.
Ore 9,00 – Media, “Hamas pronta a passi difficili, disarmo ed esilio” – Una fonte vicina ad Hamas ha dichiarato a Ynet che “l’organizzazione è pronta a mostrare grande flessibilità nei negoziati con Israele, in base al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”. Secondo la fonte, “il movimento dovrà affrontare le fasi più difficili del piano, tra cui il disarmo e l’esilio dei leader, ma ciò è necessario per impedire la ripresa dei combattimenti. L’accordo attuale include la prima fase del piano e i negoziati per la seconda fase inizieranno immediatamente. Il cessate il fuoco continuerà finché entrambe le parti manterranno il loro impegno”, si legge su Ynet.
Ore 8,45 – Idf, cominciati preparativi per il ritiro da Gaza – L’esercito israeliano ha annunciato di aver avviato i preparativi e di aver definito un protocollo per ripiegare “presto” sulla linea della prima fase del ritiro da Gaza. “L’esercito ha avviato i preparativi operativi per attuare l’accordo di cessate il fuoco” si legge in una nota, “Nell’ambito di questo processo, sono in corso i preparativi e un protocollo di combattimento per raggiungere rapidamente le linee di schieramento modificate”. L’esercito ha assicurato che rimarrà schierato a Gaza ed è pronto a “qualsiasi sviluppo operativo”. La proposta di tregua del presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede che l’esercito israeliano debba effettuare un ritiro iniziale da Gaza fino alla “linea gialla”, a una profondità di circa 1,5 chilometri nel punto più stretto e 6,5 chilometri nel punto più largo dalla linea di demarcazione tra Gaza e Israele. Il ritiro deve avvenire prima di lunedì, giorno in cui Trump ha annunciato che le milizie di Hamas rilasceranno i 48 ostaggi, vivi e morti, ancora nelle loro mani. Secondo il quotidiano Haaretz, questa prima fase del ritiro garantirà la localizzazione degli ostaggi trattenuti dal suo braccio armato, le Brigate Ezzedine Al Qassam, ma anche da altri gruppi, come la Jihad islamica. Il calendario delle altre fasi del ritiro delle truppe israeliane non è ancora stato reso noto. Una volta raggiunta la “linea gialla”, rimarranno presenti in circa metà dell’enclave (finora ne controllavano oltre l’80%).
Ore 8,30 – Fonte Hamas, 1.950 prigionieri liberi per 20 ostaggi vivi – Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che Israele rilascerà 1.950 prigionieri palestinesi in cambio di 20 ostaggi ancora in vita: la cifra include 250 ergastolani e altri 1.700 detenuti dall’inizio della guerra. Lo scrive il Times of Israel. Lo scambio dovrebbe avvenire entro 72 ore dall’entrata in vigore dell’accordo, che è stato anche “concordato con le fazioni palestinesi”, afferma un’altra fonte interna a Hamas.
Ore 8,00 – L’Idf: “Preparativi in corso per attuare l’accordo” – L’esercito israeliano ha dichiarato di aver iniziato i preparativi operativi per l’attuazione dell’accordo su Gaza e ha aggiunto di continuare a essere schierato nella regione e di prepararsi a qualsiasi sviluppo operativo.
Ore 7,40 – Abc News: “Ancora nessun accordo su disarmo Hamas” – I colloqui a Sharm el-Sheikh si sono concentrati su cosa sarebbe successo nei primi giorni e nelle prime settimane dell’accordo. I colloqui si sono concentrati su un ritiro parziale israeliano da Gaza e su uno scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi. Alcuni dei punti più controversi, come il disarmo di Hamas e la questione della governance a Gaza, dovranno essere negoziati in seguito. Lo afferma Abc News, che cita funzionari a conoscenza del dossier.
Ore 7,30 – Netanyahu: “Riporteremo a casa tutti gli ostaggi” – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele riporterà a casa tutti gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i mediatori hanno riferito di un accordo per porre fine alla guerra di Gaza. “Con l’aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa”, ha affermato l’ufficio di Netanyahu in una breve dichiarazione.
Ore 7,10 – Ancora Trump: “Giornata storica” – Trump, sempre via Truth, ha voluto ringraziare tutti i protagonisti della trattativa: “Tutte le parti saranno trattate equamente! Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti. Benedetti gli operatori di pace!”.
Ore 7,00 – Trump: “Accordo raggiunto, presto ostaggi liberi” – L’annuncio di Trump su Truth: “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura. È una giornata storica”.