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    Bloomberg: “C’è un accordo segreto tra Google e Mastercard per scambiarsi i dati sui clienti”

    Credit: Afp

    L'agenzia ricostruisce che la società di Mountain View avrebbe pagato milioni di dollari al colosso delle carte di credito per tracciare le vendite al dettaglio di oltre due miliardi di consumatori negli Stati Uniti

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 31 Ago. 2018 alle 12:32 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:42

    Dopo il caso Facebook-Cambridge Analytica, rischia di scoppiare un nuovo scandalo sull’uso dei dati degli utenti: Google e Mastercard avrebbero stretto un patto segreto per tracciare le vendite al dettaglio dei clienti.

    Secondo Bloombergil colosso del web e quello delle carte di credito avrebbero concluso un accordo che avrebbe permesso alla società di Mountain View e ai suoi inserzionisti di tracciare le vendite al dettaglio di oltre due miliardi di consumatori negli Stati Uniti. Un monitoraggio nascosto di cui i consumatori non erano a conoscenza.

    A parlare con Bloomberg sono state quattro persone direttamente coinvolte nell’accordo, secondo le quali Google avrebbe pagato milioni di dollari per avere i dati da Mastercard. Secondo chi ha lavorato all’inchiesta, le due società avrebbero discusso anche la divisione di una parte dei guadagni.

    Le due compagnie non hanno mai parlato pubblicamente dell’accordo che, se fosse vero, avrebbe tracciato i dati della maggior parte dei possessori di Mastercard negli Stati Uniti.

    Non è la prima volta che Google allunga lo sguardo sui dati della carte di credito: nel 2017 era stato firmato un accordo che dava la possibilità agli inserzionisti del motore di ricerca di ottenere dati anonimi e aggregati sugli utenti che acquistano un determinato prodotto offline non più di trenta giorni dopo aver cliccato sulla sua pubblicità in Rete.

    Spiegando le caratteristiche del servizio, chiamato “Store Sales Measurement”, Google aveva spiegato di avere accesso ad “approssimativamente il 70 per cento” delle carte di debito e credito Usa attraverso dei partner, senza farne menzione.

    Il motore di ricerca ha precisato in una nota la sua posizione: “Prima di lanciare questo prodotto in versione beta lo scorso anno, abbiamo sviluppato una nuova tecnologia di crittografia in doppio cieco che impedisce sia a Google sia ai nostri partner di visualizzare le informazioni personali identificabili degli utenti”. In pratica, si sa che un utente ha cliccato sull’inserzione di un paio di scarpe e le ha poi comprate in negozio.

    “Non abbiamo accesso a nessuna informazione personale dalle carte di credito e di debito dei nostri partner, né condividiamo alcuna informazione personale con i nostri partner. Gli utenti Google possono fare opt out in qualsiasi momento utilizzando gli strumenti gestione Attività Web e App”, ha commentato.

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