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    In Germania la crisi di governo è rientrata dopo l’accordo tra Merkel e il ministro Seehofer

    La cancelliera Merkel e il ministro dell'Interno, Horst Seehofer. Credit: Afp / Tobias Schwarz

    La cancelliera e il titolare dell'Interno hanno raggiunto un'intesa sui movimenti secondari dei migranti: saranno creati centri di transito al confine con l'Austria per respingere i richiedenti asilo provenienti da altri paesi

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 3 Lug. 2018 alle 08:47 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:40

    La crisi politica che aveva messo a rischio la tenuta del governo della Germania è rientrata, almeno per il momento.

    Il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, che aveva minacciato di dimettersi, ha deciso di restare al suo posto dopo aver raggiunto un accordo sui migranti con la cancelliera Angela Merkel.

    L’intesa prevede la creazione di centri di transito al confine con l’Austria dai quali sarà possibile rifiutare l’ingresso di richiedenti asilo provenienti da altri paesi dell’Unione europea: i migranti saranno respinti verso i paesi dove sono entrati la prima volta e hanno fatto richiesta.

    Per la cancelliera Merkel, si tratta di “un accordo decisivo che va nella direzione di ordinare e gestire la migrazione secondaria”.

    “Dopo intense discussioni abbiamo raggiunto un accordo su come possiamo in futuro prevenire l’immigrazione clandestina al confine tra Germania e Austria”, ha dichiarato Seehofer.

    La tensione interna al governo tedesco era esplosa dopo l’accordo siglato da Merkel in occasione del Consiglio europeo della scorsa settimana.

    Al vertice di Bruxelles la Germania ha ottenuto che nell’intesa finale fosse inserito un punto sul contrasto ai movimenti secondari dei migranti, ossia alla possibilità per i richiedenti asilo di spostarsi da un paese all’altro dell’Ue, ma questo non è bastato a Seehofer.

    Il ministro chiedeva da tempo che si potessero respingere i profughi verso i paesi dai quali sono entrati nel territorio comunitario, mentre Merkel era per una via più morbida e rifiutava qualsiasi via unilaterale.

    L’accordo raggiunto tra i due sembra aver ricomposto la crisi di governo che aveva messo su fronti contrapposti due dei tre partiti che reggono la maggioranza: l’Unione cristiano-sociale della Baviera (Csu) di Seehofer, da una parte, e l’Unione cristiano democratica (Cdu) di Merkel, dall’altra.

    Secondo alcuni analisti, la linea dura sui migranti della Csu e del suo leader Seehofer è connessa con le elezioni statali bavaresi in programma il prossimo autunno, in cui c’è il rischio di una affermazione del partito xenofobo l’Alternative für Deutschland (Afd).

    Alcuni sondaggi, peraltro, riferiscono che in Baviera la cancelliera Merkle raccoglie più consensi di Seehofer.

    Nei giorni scorsi Andrea Nahles, leader del Partito socialdemocratico tedesco (Spd), ha dichiarato che non esclude che in Germania si debbano tenere nuove elezioni.

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