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    Gabriel Boric: il giovane favoloso che vuole far voltare pagina al Cile

    Credit: Ansa

    Il primo presidente millennial dell’America Latina vuole cancellare l’eredità di Pinochet con un approccio ecologista, femminista e autonomista

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 2 Gen. 2022 alle 07:00

    Ha cominciato la campagna elettorale in cima a un cipresso e ora sarà il più giovane presidente eletto del Cile. Era il 19 giugno scorso e a Magallenes Gabriel Boric si inerpicò tra i rami di una pianta che quandera bambino faceva ombra alle sue letture di poesia, che preferiva alle partite di calcetto. Allora nessuno avrebbe immaginato di avere davanti il futuro più giovane capo di Stato dellAmerica Latina. Neanche lui. «Non è qualcosa che avevo pianificato», ha ripetuto più volte durante i comizi prima di sconfiggere il nostalgico del regime di Pinochet, José Antonio Kast. La sua scalata però è cominciata ben prima ed è frutto della presa di coscienza politica di unintera generazione.

    È stato tra i principali leader del movimento studentesco che nel 2011 ha scosso il Cile e in un decennio è passato dallo sfilare in piazza con i colleghi universitari a conquistare il Palazzo de La Moneda, da dove vuole cambiare molte cose quando entrerà in carica a marzo 2022. «Se il Cile è stata la culla del neoliberismo, sarà anche la sua tomba», ha tuonato dopo aver vinto le primarie. A 35 anni guida infatti una coalizione di sinistra che comprende il Partito comunista e intende costruire un welfare state simile ai sistemi in vigore in Europa, con un approccio ambientalista, femminista e attento alle istanze dei gruppi etnici locali.

    Non a caso tutto è iniziato con la lotta per unistruzione gratuita. Ed è proprio sui banchi di scuola che è nato il suo impegno. Prima ancora di compiere 14 anni, ha partecipato alla rifondazione della Federación de Estudiantes Secundarios a Punta Arenas, nella Patagonia cilena, dove è nato. «Se votate per me, vi prometto che sarò un buon presidente», scriveva allora ai suoi compagni per essere eletto delegato di classe, come ha rivelato El Mercurio nel 2014. Rampollo di una famiglia democristiana della classe media, il padre discendeva da immigrati croati, mentre la madre aveva origini catalane.

    Boric ha studiato alla British School, uno dei più prestigiosi istituti privati della sua città, a cui erano iscritti i figli dei membri delle Forze armate. Per anni i suoi avversari hanno cercato di approfittarne. «Sono andato in una scuola privata ma state certi che i miei figli non lo faranno», ha risposto su Twitter ai suoi detrattori. I primi passi della carriera politica li ha mossi infatti contro la privatizzazione dellistruzione. Nel 2011, insieme a Camila Vallejo, Karol Cariola e Giorgio Jackson – oggi tutti deputati al loro secondo mandato in Parlamento – guida le proteste contro lattuale presidente uscente, Sebastian Pinera, allora al suo primo incarico. Le richieste erano precise: unistruzione pubblica, gratuita e di qualità. Il successo fu tale che i leader del movimento entrarono tutti in Parlamento. Boric fu lunico a vincere un seggio fuori dalla capitale e senza un partito alle spalle. Dopo otto anni alla Camera e lappoggio alle proteste del 2019 che porteranno alla creazione di unAssemblea costituente, contribuirà a creare Convergencia Social”, perno insieme al Frente Amplio e ai comunisti della coalizione Apruebo Dignidad”, con cui promette di cambiare il Paese. Primo banco di prova la Costituzione.
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