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    Corea del Nord, il fratellastro di Kim Jong Un era un informatore della Cia

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 11 Giu. 2019 alle 11:20 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:58

    Fratellastro kim informatore cia – Il fratellastro del leader della Corea del Nord Kim Jong Un, Kim Jong Nam, era un infomatore della Cia, secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal che cita una persona vicina al governo di Pyongyang.

    Kim Jong Nam è stato ucciso a febbraio del 2017 all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia: due donne, mai condannate, gli spruzzarono in faccia il gas nervino Vx.

    Il caso aveva generato uno scontro tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, che hanno accusato il leader di Pyongyang di aver ucciso il fratellastro. Accuse che Kim Jong Un ha sempre negato.

    Non è ben chiaro tuttavia quali siano i rapporti tra Kim Jong Nam e la Cia, ha precisato il Wsj. Diversi ex dirigenti Usa hanno fatto notare che il fratellastro di Kim non aveva particolari relazioni con il leader della Corea del Nord e che difficilmente avrebbe potuto fornire informazioni rilevanti.

    Kim Jong Nam aveva anche trascorso la maggior parte della sua vita fuori dalla Corea e prima di morire viveva nell’enclave cinese di Macau, dove era quasi certamente in contatti con l’intelligence di altri Stati, in particolare la Cina.

    Il defunto fratellastro del leader nordcoreano, 45 anni, era il figlio di Sung Hae-rim, un’attrice sudcoreana di nascita. Inizialmente considerato il successore del padre al posto di Kim Jong-Un, Kim Jong-nam cadde in disgrazia nel 2001 quando tentò di raggiungere il Giappone con un passaporto falso perché voleva visitare Tokyo Disneyland.

    Come detto, il sospetto è che Kim Jong Nam sia stato ucciso dietro ordine del fratello, noto per aver eliminato in passato opponenti politici e personale che lo aveva deluso.

    Ultima in ordine di tempo l’esecuzione di alcuni funzionari ritenuti responsabili del fallimento dei negoziati con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

    A finire sotto il plotone d’esecuzione, schierato all’aeroporto di Mirim, sono stati il capo negoziatore Kim Hyok-cho e altri quattro funzionari senior, come riportato dal quotidiano della Corea del Sud Chosun Ilbo.

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