Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Francia, multa record da 500 milioni di euro contro Google per violazione di diritti d’autore connessi

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 14 Lug. 2021 alle 10:01 Aggiornato il 14 Lug. 2021 alle 10:13

    Francia, multa record da 500 milioni di euro contro Google per violazione di diritti d’autore connessi

    L’Antitrust francese ha inflitto a Google una multa record da 500 milioni di euro per aver violato la normativa sui diritti connessi. L’Authority d’oltralpe contesta alla società californiana di non aver negoziato in maniera equa con gli editori sull’applicazione dei cosiddetti “diritti connessi”, ovvero quei diritti d’autore inerenti la fruizione e la diffusione di un’opera, ostacolando un confronto “in buona fede” sulla retribuzione dei contenuti.

    Adesso il colosso Usa dei motori di ricerca controllato dalla holding Alphabet dovrà presentare entro settembre “un’offerta di remunerazione per l’attuale utilizzo dei contenuti protetti” di editori e agenzie di stampa, altrimenti la maxi multa potrebbe arrivare a picchi di 900mila euro al giorno. A muovere l’accusa alcuni editori come Alliance de la presse d’information générale, Syndicat des éditeurs de la presse magazine e Associated French Press, secondo cui Google ha applicato “cattiva fede” nelle negoziazioni per mostrare i loro contenuti su servizi come Google news.

    La sentenza dell’Antitrust ha dato ragione a loro: le trattative del colosso di Mountain view con gli editori non sarebbero state “scrupolose”. Stando quando dichiarato dal capo dell’antitrust Isabelle de Silva, queste “non possono considerarsi condotte in buona fede, in quanto Google imponeva che le discussioni si svolgessero necessariamente nell’ambito di una nuova partnership, denominata Publisher Curated News, che comprendeva un nuovo servizio chiamato Showcase”.

    Secondo l’Authority inoltre l’azienda si sarebbe rifiutata di intavolare “discussione specifica sul compenso dovuto per gli usi correnti dei contenuti protetti da diritti connessi”, e avrebbe “ristretto l’ambito della negoziazione senza giustificazione, rifiutando di includervi i contenuti delle agenzie di stampa ripresi dalle testate (immagini ad esempio) ed escludendo dalla discussione tutta la stampa non IPG, anche se indubbiamente interessata dalla nuova legge, e che il suo contenuto è anche associato a entrate significative per Google”.

    Un Comportamento “aggravato dalla mancata trasmissione di informazioni che avrebbero consentito una negoziazione equa, e dalla violazione degli obblighi volti a garantire la neutralità della trattativa rispetto alla visualizzazione di contenuti protetti e alle relazioni economiche in essere da altre parti tra Google ed editori e agenzie di stampa. E che il suo contenuto è anche associato a entrate significative per Google”.

    L’azienda californiana dal canto suo si è detta “delusa” dal verdetto, che non considererebbe “sforzi messi in campo” per giungere a una soluzione e ignora “la realtà di come le notizie funzionano sulle nostre piattaforme”. La multa, tra le più alte decise da un singolo stato membro dell’Unione Europea in questo ambito, si aggiunge agli altri provvedimenti e indagini nei confronti di Google avviati negli ultimi anni in Europa.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version