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    I residenti di Fort McMurray in Canada iniziano a tornare alle proprie case dopo l’incendio

    Tre quartieri della città, i più danneggiati, rimangono ancora off-limits. I 9000 abitanti di quelle aree non potranno fare ritorno a casa nel prossimo futuro

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Giu. 2016 alle 09:25 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:02

    Alcuni residenti Fort McMurray, città canadese dell’Alberta, hanno iniziato a tornare alle proprie case per la prima volta dopo che un gravissimo incendio aveva devastato la città, provocando almeno 90mila sfollati.

    La prima ministra dell’Alberta, Rachel Notley, ha detto che iniziano ad esserci le condizioni necessarie per il ritorno dei primi residenti. 

    Tre quartieri della città, i più danneggiati, rimangono ancora off-limits. Si tratta di Abasand, Beacon Hill e Waterways, i cui 9000 abitanti non potranno fare ritorno a casa nel prossimo futuro. 

    Le autorità continueranno a monitorare le condizioni di sicurezza delle infrastrutture, modificando i piani di rientro se la situazione peggiorerà o non sarà ritenuta sicura. 

    Si prevede che la qualità dell’aria continuerà a migliorare grazie al clima più fresco e alle piogge in arrivo.

    “La resilienza e la determinazione del popolo di Fort McMurray continua a stupirmi giorno dopo giorno”, ha scritto Notley su Facebook.

    I cittadini che torneranno a casa in questi giorni dovranno portare con sé acqua, cibo e altri beni di prima necessità che durino almeno per le prossime due settimane, a causa della mancanza di negozi e di servizi. 

    La polizia canadese pattuglierà le strade per fornire l’aiuto necessario a quanti faranno ritorno in città. A tutti i residenti con patologie respiratorie è però vietato il ritorno a Fort McMurray. 

    L’incendio era scoppiato il 1 maggio nei boschi limitrofi alla città, e in totale ha distrutto oltre 2.400 edifici. La situazione era precipitata il 3 maggio, quando le fiamme hanno raggiunto i quartieri periferici della città. 

    L’area di Fort McMurray è nota per essere circondata da sabbie bituminose, delle rocce da cui si estrae il petrolio, che hanno permesso alle fiamme di propagarsi con estrema rapidità. Quasi 6.000 chilometri quadrati sono stati interessati dall’incendio, che non si è ancora spento del tutto. 

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