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    In Florida le aziende potranno pretendere il certificato vaccinale dai loro clienti

    A sinistra il governatore della Florida Ron DeSantis.
    Di Elisa Serafini
    Pubblicato il 12 Ago. 2021 alle 08:40 Aggiornato il 12 Ago. 2021 alle 09:46

    “Divieto per aziende ed enti pubblici di richiedere certificati vaccinali ai cittadini che per ragioni personali, di religione, di salute o per altri motivi non vogliono o possono effettuare il vaccino contro il Covid-19”. Recitava così la legge dello Stato della Florida voluta dal Governatore Ron DeSantis all’inizio dell’estate. Uno strumento legislativo sviluppato dal governatore repubblicano per impedire a datori di lavoro o negozi di poter richiedere il passaporto vaccinale a consumatori, lavoratori, clienti.

    Uno strumento che, però, ha incontrato lo stop di un giudice, che ha dato ragione ad una compagnia di crociere, la Norwegian Cruise Line, che aveva deciso di richiedere il vaccino come requisito per poter viaggiare sulle navi (qui la sentenza). Era stato dimostrato da un sondaggio che la maggior parte dei croceristi avrebbe rinunciato al viaggio se non fossero state garantite misure di sicurezza adeguate (come l’obbligo vaccinale di ospiti e personale), e solo una minima parte avrebbe invece chiesto la “libertà vaccinale”.

    Nell’ottica di salvaguardare il business e la salute pubblica, la compagnia aveva quindi impugnato la legge e l’esito è arrivato in meno di un mese, con la vittoria dell’azienda sullo Stato. La Florida ha perso, in via preliminare, una battaglia che sta molto a cuore al governatore DeSantis: quella della libertà di non vaccinarsi, e poter accedere a luoghi pubblici e privati senza restrizioni.

    DeSantis è noto in tutto il mondo per aver imposto pochissime restrizioni e aver mantenuto fin da subito un approccio considerato ai limiti del negazionismo. Oggi la Florida presenta uno dei tassi di crescita di contagio più alti al mondo, con 134.000 nuovi pazienti positivi solo la scorsa settimana (record nella storia della Florida) e con terapie intensive e corsie occupate con tassi dell’89% (metà sono pazienti Covid-19).

    Il certificato vaccinale spacca sia i Democratici sia i Repubblicani

    Lo strumento del certificato vaccinale ha creato numerose frazioni all’interno dei due principali partiti americani. La vittoria della compagnia navale Norwegian, è stata salutata con favore da alcuni esperti di politica pubblica di stampo liberale classico, come Jason Kuznicki, Senior Fellow del Cato Institute (think tank noto per avere, normalmente, posizioni vicine al Partito Repubblicano) che ha criticato pubblicamente la normativa dello Stato: “la Florida ha insistito a promuovere misure contrarie alla sicurezza anche quando aziende e clienti avrebbero preferito maggiore sicurezza. La soluzione libertaria è evitare che il governo dica alle aziende come dovrebbero operare”.

    Contestualmente, alcune figure del Partito Democratico, come la Sindaca di Boston Kim Janey, hanno contestato l’uso del certificato vaccinale come strumento di possibile discriminazione contro afroamericani e ispanici, cittadini che avrebbero minore accesso al vaccino. Nella guerra delle normative sui vaccini e sull’accesso ai luoghi pubblici e privati, la dialettica tra Stato e aziende è sempre più accesa e le polarizzazioni, anche all’interno degli stessi partiti, sembrano destinate ad ampliarsi.

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