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    L’ex prima ministra thailandese è stata condannata a cinque anni per negligenza

    Credit: LILLIAN SUWANRUMPHA

    Yingluck Shinawatra è stata destituita con il golpe militare nel 2014. Il suo successore, il generale Prayuth Chan-ocha, si recherà alla Casa Bianca per un colloquio con Trump il 3 ottobre

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 27 Set. 2017 alle 13:23 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:27

    L’ex premier thailandese Yingluck Shinawatra, destituita con un golpe militare nel 2014, mercoledì 27 settembre è stata condannata a cinque anni di carcere dalla Corte suprema del paese per negligenza nella gestione di un programma di sussidi ai coltivatori di riso lanciato dal suo governo.

    La sentenza di Yingluck era attesa per lo scorso 25 agosto, ma lei quel giorno non si è presentata in aula sostenendo di essere malata. I giudici non le hanno creduto e hanno emanato un mandato di arresto nei suoi confronti. Centinaia di suoi sostenitori si erano radunati quel giorno intorno al tribunale.

    Secondo quanto riportato da Reuters ad agosto 2017, l’ex prima ministra sarebbe fuggita a Dubai, dove suo fratello, l’ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra, possiede una casa.

    Yingluck ha assunto l’incarico nel 2011 dopo le elezioni generali in Thailandia. Durante il suo mandato ha introdotto un programma di sussidi ai coltivatori di riso, molto popolare tra i contadini, ma che secondo il governo militare ha provocato miliardi di dollari di perdite nelle casse dello stato.

    La situazione politica della Thailandia

    L’attuale primo ministro thailandese è il generale Prayuth Chan-ocha, che ha introdotto nel paese il governo più autoritario degli ultimi trent’anni, incarcerando i dissidenti, vietando le proteste e condannando i giornalisti.

    La Thailandia veniva in passato considerata come uno dei principali alleati degli Stati Uniti nel Pacifico, ma dopo il colpo di stato militare l’amministrazione Obama ha rallentato i rapporti con il paese.

    L’amministrazione Trump, invece, ha dato un nuovo inizio alle relazioni con il governo di Prayuth, e proprio martedì 26 settembre la Casa Bianca ha annunciato che il premier thailandese sarà ospitato a Washington il prossimo 3 ottobre. Prayuth incontrerà Trump per discutere “le modalità di rafforzamento e allargamento delle relazioni bilaterali e il miglioramento della cooperazione nella regione indo-pacifica”, come si legge nel comunicato della Casa Bianca.

    Come si è arrivati al golpe militare del 2014

    L’ascesa al potere di Prayuth è stata favorita dai colpi di stato che si sono succeduti in Thailandia dal 2006, quando l’allora primo ministro Thaksin Shinawatra venne deposto in seguito alle condanne per corruzione e conflitto d’interessi.

    Poco dopo il golpe del 2006, Prayuth è entrato in Parlamento ed è divenuto membro del Comitato per l’Ambiente e le Risorse Naturali.

    L’orientamento filo-monarchico e il forte attaccamento ai vertici militari hanno da sempre contraddistinto la sua attività politica, rendendolo protagonista nel maggio 2014 dell’ennesimo colpo di stato, stavolta ai danni del premier Yingluck Shinawatra, sorella dell’ex primo ministro Thaksin e prima donna a capo dell’esecutivo nella storia del Paese.

    Una volta rovesciato il governo della Shinawatra, le tensioni tra conservatori e populisti si sono intensificate, spingendo la giunta militare comandata da Prayuth – nota come il Consiglio Nazionale per il mantenimento della Pace e dell’Ordine – a intervenire per ristabilire l’ordine.

    Sebbene in un primo momento il leader thailandese abbia ribadito il carattere neutrale di tale intervento, i successivi eventi hanno dimostrato come le sue reali intenzioni fossero di tutt’altro tipo. Dopo aver soppresso la Costituzione e introdotto la legge marziale, Prayuth si è auto-proclamato primo ministro ad interim, carica poi confermata nell’agosto 2014, quando il Parlamento lo ha eletto all’unanimità.

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