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    Etiopia: la guerra dimenticata. Le immagini dal fronte dell’orrore

    Oltre tremila vittime e due milioni di sfollati, la guerra in Tigray scatenata più di un anno fa dal premier etiope e premio Nobel per la pace Abiy Ahmed non accenna a fermarsi

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 12 Dic. 2021 alle 15:33 Aggiornato il 12 Dic. 2021 alle 18:15

    Tewabech Bedada ha 85 anni e vive a Shewa Robit, a soli 220 chilometri dalla capitale etiope Addis Abeba. Sopravvissuta all’occupazione fascista, al regime Derg e alla guerra con l’Eritrea, ha subìto sulla propria pelle il conflitto civile scatenato oltre un anno fa dal premier e premio Nobel per la Pace, Abiy Ahmed.

    Gli scontri tra le forze armate etiopi, coadiuvate da varie milizie e dall’ex nemico storico eritreo, e i ribelli del Fronte popolare di liberazione del Tigray, sono già costati la vita a oltre tremila persone, registrando alterne fortune tra le parti. A novembre sembrava arrivata la svolta, con i ribelli a poche centinaia di chilometri dalla capitale.

    Da allora però i tigrini sono in ritirata, il governo ha riconquistato Shewa Robit, ma le sofferenze dei civili non si fermano. Gli sfollati sono milioni e la popolazione ha subito violenze inaudite, in primis le donne. All’interno dei corpi di centinaia di vittime di stupro sono stati ritrovati chiodi e pezzi di minerali e plastica. Ma la guerra continua.

    Credits: Amanuel Sileshi / AFP
    Credits: Amanuel Sileshi / AFP
    Credits: Amanuel Sileshi / AFP
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