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    Il presidente Erdogan assume il controllo dello stato maggiore dell’esercito

    Cerdit: Getty Images

    Recep Tayyip Erdogan ha da poco inaugurato il suo secondo mandato presidenziale: grazie alle nuove riforme il presidente può anche sciogliere il Parlamento, emanare decreti esecutivi e imporre un nuovo stato di emergenza

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 16 Lug. 2018 alle 09:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:22

    Il 9 luglio 2018 è iniziato il secondo mandato come presidente di Recep Tayyip Erdogan dopo la vittoria delle elezioni del 24 giugno.

    Erdogan, leader del partito Giustizia e Sviluppo (Akp) ha ottenuto il 52 per cento dei voti, mentre il suo principale sfidante, il socialdemocratico Muharrem Ince, si è fermato al 30 per cento.

    Le nuove elezioni hanno segnato il passaggio dal sistema parlamentare a quello presidenziale, in linea con un cambio della Costituzione approvato con un referendum l’anno scorso.

    L’emendamento costituzionale ha consentito a Erdogan, 64 anni, di candidarsi per due nuovi mandati presidenziali quinquennali. L’uomo forte della Turchia è al potere dal 2003, prima come primo ministro, poi come presidente.

    Adesso, il governo di Erdogan ha emanato un nuovo decreto che permetterà al capo dello Stato di controllare anche lo stato maggiore dell’esercito.

    Grazia alla riforma appena approvata, le forze armate passano sotto il controllo del ministero della Difesa, guidato dall’ex capo di stato maggiore di Ankara, Hulusi Akar.

    Il decreto prevede anche la creazione di un Consiglio militare supremo a cui spetta il compito di decidere le nomine dei vertici delle forze armate e il Consiglio di sicurezza nazionale, che si occupa di coordinare le azioni di lotta contro il terrorismo.

    L’approvazione della riforma coincide con l’anniversario del fallito golpe di Stato avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2016.

    Dopo il tentato colpo di Stato, Erdogan ha imposto lo stato di emergenza sulla base dell’articolo 120 della Costituzione turca.

    Il provvedimento può essere introdotto, in caso di diffusi atti di violenza volti alla destrutturazione dell’ordine democratico, per un periodo non superiore ai sei mesi.

    Da allora lo stato di emergenza è stato prorogato più volte, l’ultima lo scorso marzo, ma è stato revocato il 9 luglio scorso.

    Il presidente Erdogan sta accentrando sempre di più il potere dello Stato nelle sue mani.

    Oltre ad avere assunto il controllo dello stato maggiore dell’esercito, infatti, il presidente ha anche il potere di sciogliere il Parlamento, emanare decreti esecutivi e imporre un nuovo stato di emergenza.

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