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    Brexit, il Governo britannico corregge il parlamento: “Impegnati a mantenere l’Erasmus”

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 9 Gen. 2020 alle 20:25 Aggiornato il 9 Gen. 2020 alle 20:45

    Brexit, il Governo britannico corregge il parlamento: “Impegnati a mantenere l’Erasmus”

    Il governo del Regno Unito ha dichiarato di essere impegnato nel mantenere l’adesione del Paese al programma Erasmus +, il quale fornisce l’opportunità ai giovani di studiare in tutta Europa.

    Si tratta dunque di una sorta di dietrofront rispetto alla decisione, presa nella notte a cavallo tra l’8 e il 9 gennaio 2020, della Camera dei Comuni di abbandonare il programma di scambio culturale europeo tra studenti, dopo che con 344 voti favorevoli e 254 contrari era stata respinta la proposta avanzata dai liberaldemocratici di continuare a negoziare la piena appartenenza del Regno Unito al programma Erasmus+ anche dopo il 2020, quando l’attuale ciclo già finanziato sarà terminato e, soprattutto, Londra uscirà dall’Ue.

    “Il governo è impegnato a veder proseguire le relazioni accademiche tra Regno Unito e UE, anche attraverso il prossimo programma Erasmus +. Il voto della scorsa notte non cambierà tale intenzione”, sono state le parole del portavoce del Dipartimento per l’Educazione britannico. “Mentre avviamo i negoziati con l’UE – ha poi continuato – vogliamo garantire che gli studenti britannici ed europei possano continuare a beneficiare dei reciproci sistemi di istruzione a livello mondiale”.

    Il ministro dell’istruzione Gavin Williamson ha dunque richiesto ai funzionari del Department for Education di “prendere in considerazione piani per un programma di scambio sostitutivo nel caso in cui il Regno Unito non dovesse rimanere in Erasmus +”. Lo riporta il Guardian.

    D’altronde, già lo scorso settembre, sempre Williamson in un discorso ai vice-cancellieri aveva dichiarato che il suo dipartimento era “aperto a continuare a far parte di programmi come Erasmus +”.

    E mentre su Twitter e altri social sono stati in molti a commentare negativamente la decisione del Parlamento inglese di voltare contro la “New Clause 10” del disegno di legge – la quale, se fosse passata, avrebbe imposto al governo di continuare a negoziare la piena appartenenza nel Regno Unito al programma Erasmus+ anche dopo il 2020 – il sottosegretario all’istruzione e l’università britannico Chris Skidmore ha risposto alle polemiche con un suo post in cui ha voluto chiarire la situazione: “Il voto di ieri sera non significa che la Gran Bretagna lascerà per sempre Erasmus+ dopo l’uscita dall’Unione europea. La partecipazione del Regno Unito ad Erasmus+ farà parte dei nostri negoziati futuri con l’Unione europea. Diamo grande valore agli scambi internazionali tra studenti”.

    È importante sottolineare che, oltre a facilitare gli scambi tra studenti dal 1987, il programma Erasmus + finanzia anche scuole e college per tirocini, sviluppo del personale e stimola le collaborazioni con partner internazionali. L’associazione delle università è quindi assolutamente convinta che il governo debba “perseguire tutte le strade per rimanere nel programma Erasmus +”, o al contrario perderà – o le farà perdere ai proprio studenti – delle grandissime opportunità a livello di formazione.

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