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    Elon Musk minacciato dalla Russia scherza su Twitter: “Se dovessi morire…”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 9 Mag. 2022 alle 16:42 Aggiornato il 9 Mag. 2022 alle 16:44

    Elon Musk minacciato dalla Russia scherza su Twitter: “Se dovessi morire…”

    “Se dovessi morire in circostanze misteriose, è stato bello conoscervi”. Lo ha scritto – su Twitter – Elon Musk, che del social network è appena diventato unico proprietario dopo un’offerta di 44 miliardi di dollari. L’uomo più ricco del mondo ha avvertito i suoi 91,5 milioni di follower in seguito a un comunicato diffuso da Dmitri Rogozin, capo dell’Agenzia spaziale russa. “I terminali Starlink di Elon Musk sono stati consegnati ai militanti del battaglione nazista Azov e ai marine ucraini a Mariupol con degli elicotteri – sostiene Rogozin -. Stando alle informazioni in nostro possesso, la consegna è stata effettuata dal Pentagono. Elon Musk, dunque, è coinvolto nel sostegno delle forze fasciste in Ucraina. E per questo, Elon, ne risponderai come un adulto. Non importa quanto farai lo sciocco”.

    Rogozin si riferisce ai terminali Starlink di SpaceX che garantiscono una connessione satellitare a banda larga. Poco dopo l’invasione della Russia, Elon Musk ha inviato numerosi terminali in Ucraina per aiutare il governo di Zelensky a ristabilire la connessione internet nel Paese. All’inizio della guerra, come ha scritto anche il Washington Post, decine di migliaia di modem satellitari sono stati hackerati dalla Russia. Il 26 marzo scorso Elon Musk scriveva che Starlink, invece, ha resistito a tutti gli attacchi hacker. Un’affermazione confermata poi da un importante ufficiale del Pentagono. Non esiste nessuna prova a sostegno di ciò che afferma Rogozin riguardo la consegna avvenuta a Mariupol e il coinvolgimento del Pentagono. Tuttavia non è escluso che i satelliti Starlink abbiano un ruolo cruciale nella resistenza ucraina, come ha scritto in passato il quotidiano britannico The Telegraph: il sistema offerto a Kiev da Elon Musk consentirebbe di guidare i droni che poi bombardano i carri armati, gli altri mezzi e le installazioni degli aggressori.

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