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    Elezioni Usa 2020, l’endorsement della nipote di Bin Laden per Donald Trump: “Sa come proteggere l’America, con Biden possibile un nuovo 11 settembre”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 6 Set. 2020 alle 09:40 Aggiornato il 6 Set. 2020 alle 09:48

    Elezioni Usa 2020, l’endorsement della nipote di Bin Laden per Donald Trump

    In vista delle elezioni Usa 2020, arriva un inaspettato endorsement nei confronti del presidente uscente Donald Trump: quello della nipote di Osama Bin Laden. Intervistata dal New York Post, la 33enne Noor bin Ladin, figlia di un fratellastro di Osama, ha spiegato i motivi del suo sostegno al candidato repubblicano. Secondo la giovane, che ha cambiato il cognome da Laden a Ladin proprio per ripudiare lo zio, “L’11 settembre non ci sarebbe stato con Trump presidente”. La donna, che nel servizio indossa un cappello da baseball con la scritta “Make America Great Again”, motto della campagna elettorale di Trump, ha poi dichiarato: “L’Isis è cresciuta sotto l’amministrazione Obama-Biden e poi si è diffusa in Europa. Trump ha mostrato come protegge l’America e tutti noi dalla minaccia dei terroristi, colpendoli prima ancora che possano fare qualcosa”.

    La 33enne è cresciuta in Svizzera, dove si è laureata in business administration, ma si considera “profondamente americana”. Quando lo zio organizzò l’attentato alle Torri Gemelle e al Pentagono, l’11 settembre 2001, lei aveva 14 anni: “Ne fui devastata, ero andata negli Usa un sacco di volte, consideravo l’America la mia seconda casa. Non è vero che è un Paese razzista, non c’è un solo giorno in cui la nostra famiglia sia stata trattata senza gentilezza”. Noor sottolinea di essere “una sostenitrice di Donald Trump fin dal giorno in cui annunciò la sua candidatura all’inizio del 2015. Lo ammiro molto, deve essere rieletto, è vitale per il futuro non solo dell’America, ma per tutta la civiltà occidentale”.

    “Una volta – racconta la giovane – ho litigato con una negoziante che mi ha urlato contro perché indossavano il cappellino Make America. Mi diceva ‘sei stupida’, me l’ha ripetuto tre volte, ma io non mi sono tolta il berretto”. La 33enne, infine, spera di poter tornare presto negli Usa per poter visitare anche il memoriale per l’11 settembre e “rendere onore alle vittime”.

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