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    Il partito di Aung San Suu Kyi ottiene il 90 per cento dei seggi finora assegnati

    Il partito dell'opposizione ha ottenuto 163 seggi su 664. Ne ha bisogno di 329 per aggiudicarsi la maggioranza assoluta in parlamento

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 11 Nov. 2015 alle 14:13 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:27

    Lo spoglio dei voti delle elezioni di domenica 8 novembre in Myanmar non è ancora terminato. Il partito del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi Lega Nazionale per la Democrazia (Nld) ha ottenuto il 90 per cento dei seggi finora assegnati. Questi ultimi sono pari al 40 per cento di quelli totali. Il partito Nld si è già aggiudicato 163 seggi, mentre 10 sono andati al Partito dell’Unione per la Solidarietà e lo Sviluppo (Usdp), al potere dal 2011.

    Su 30 milioni di elettori, l’affluenza alle urne è stata di circa l’80 per cento. Queste ultime elezioni sono state considerate le più democratiche degli ultimi 25 anni.

    Aung San Suu Kyi ha già richiesto un incontro al presidente, al capo delle forze armate e al parlamento per discutere riguardo al metodo migliore per attuare la preferenza espressa dal popolo nelle elezioni dell’8 novembre. Ye Htut, il portavoce del presidente, ha dichiarato che questo potrà accadere solo dopo l’annuncio dei risultati finali. Htut ha anche aggiunto che non c’è l’intenzione di ritardare l’annuncio dei risultati delle elezioni, che saranno comunicati appena possibile.

    “Il presidente Thein Sein vuole congratularsi con la gente del Myanmar per le elezioni pacifiche, giuste e libere svoltesi domenica”, ha dichiarato il portavoce alla Bbc, “E anche con la Lega Nazionale per la Democrazia per il suo successo, con la speranza che possa realizzare i desideri del popolo in futuro”.

    Suu Kyi ha conservato il suo seggio e ritornerà come deputato per la circoscrizione Kawhmu della regione di Yangon.

    Nonostante la vittoria sia ormai chiara, il premio Nobel non si è esposto riguardo a ciò che succederà dopo che verranno comunicati i risultati ufficiali. Prima delle elezioni San Suu Kyi aveva annunciato che in caso di vittoria del Nld sarebbe diventata presidente, nonostante la costituzione glielo vieti in quanto vedova e madre di cittadini col passaporto straniero. Ha, però, più volte dichiarato che se ciò non sarà formalmente possibile, “riuscirebbe comunque a prendere tutte le decisioni importanti”.

    Dei 664 seggi parlamentari, secondo la legge birmana un quarto spetta sempre all’esercito. Per avere la maggioranza e la possibilità di scegliere il presidente, il Nld ha bisogno di ottenere almeno 329 seggi, ossia due terzi di quelli rimanenti, esclusi quelli appartenenti di diritto all’esercito.

    Leggi anche: Il destino del Myanmar è nelle mani di Aung San Suu Kyi

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