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    L’emozionante reazione dell’elefante tornato in libertà che ascolta Beethoven

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 30 Gen. 2020 alle 16:21

     

     

    La reazione dell’elefante tornato in libertà che ascolta Beethoven

    Lui ha 59 anni, l’altro 61. Sono praticamente coetanei. Il primo è un pianista britannico di successo, il secondo è un elefante che ha trascorso la sua vita in cattività trascinando alberi nella foresta, perdendo l’occhio destro e una zanna.

    Dopo anni sotto schiavitù questo magnifico elefante è stato salvato e portato nella riserva di Elephants World, in Thailandia, per trascorrere il resto dei suoi giorni rilassandosi pacificamente in libertà.

    Il suo nome è Mongkol.

    Paul Barton, 59enne pianista britannico, ha scoperto che l’elefante è molto sensibile e ama la musica. L’uomo gli suona alcune melodie di tanto in tanto, sia di giorno sia di notte, come questa sonata di Beethoven “Al chiaro di luna”. E la reazione di Mongkol è straordinaria.

    Dagli studi sul comportamento degli elefanti, i ricercatori hanno osservato che questi pachidermi hanno sviluppato personalità complesse con sfumature molto simili alle nostre. I fattori della loro personalità sono ter: socialità, attenzione e aggressività.

    Lo studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science a gennaio 2018 dal Dipartimento di Biologia presso l’Università di Turku in Finlandia ha osservato il comportamento di oltre 250 esemplari di elefante asiatico tra il 2014 e il 2017 in Birmania.

    Gli studiosi hanno preso in esame elefanti impegnati nell’industria del legname perché hanno uno strettissimo rapporto con i loro “mahaut” (conducenti di elefanti). Proprio a questi ultimi è stato sottoposto un questionario sul comportamento del proprio animale.

    I risultati hanno dimostrato come gli elefanti manifestano distinti tratti della personalità: “Abbiamo incontrato elefanti chiaramente più curiosi e coraggiosi di altri, come quelli che provavano a rubare i cocomeri considerati come ricompense”, dice Seltmann, lo studioso che ha condotto la ricerca.

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