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    Egitto, liberato studente americano dopo 16 mesi di detenzione. Amnesty: “Conte agisca per Zaky”

    Mohamed Amashah ha doppia cittadinanza americana ed egiziana, era finito in carcere dopo aver esposto un cartello in piazza Tahir

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 7 Lug. 2020 alle 13:40 Aggiornato il 7 Lug. 2020 alle 14:01

    Uno studente americano detenuto senza processo in una prigione egiziana per quasi 500 giorni è stato liberato ed è tornato negli Stati Uniti. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato americano. Il rilascio di Mohamed Amashah, cittadino con doppia cittadinanza Usa ed egiziana, segue mesi di pressione del governo Trump. Amashah era stato arrestato nel marzo 2019 mentre esibiva al Cairo in piazza Tahrir, epicentro della primavera araba del 2011, un cartello con la scritta “libertà per tutti i prigionieri politici”.

    Prima di imbarcarsi per tornare a casa, a New Jersey City, Amashah, 24 anni, ha rinunciato alla cittadinanza egiziana come condizione per la sua liberazione. Al pari di migliaia di prigionieri politici in Egitto, lo studente e’ stato tenuto in detenuto preventiva con le accusa di aver “fatto un uso improprio dei social media” e di aver “aiutato un gruppo terroristico”, secondo Freedom Initiative group, che ha seguito il caso. In base alle ampie leggi anti terrorismo, i procuratori egiziani hanno usato spesso queste accuse vaghe per ottenere il rinnovo dei 15 giorni di detenzione pre-processuale per mesi o anni, spesso con scarse prove.

    “Certo 500 giorni di carcere per uno studente che aveva solo innalzato un cartello per chiedere la libertà per i prigionieri è un tempo enorme, però questa storia ci insegna che le pressioni a un certo punto pagano”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commenta all’ANSA la scarcerazione di Mohamed Amashah, cittadino con doppia cittadinanza Usa ed egiziana, detenuto senza processo in Egitto, e rinnova l’appello al Governo italiano affinché prema col Cairo per la liberazione di Patrick George Zaky.

    Il presidente americano Donald Trump, continua Noury, “è riuscito a far scarcerare un cittadino egiziano e americano. Speriamo che Giuseppe Conte, che vanta e rivendica rapporti ottimi con Al Sisi, riesca a fare molto prima per ottenere la scarcerazione di un cittadino egiziano e onorario bolognese”.

    Leggi anche: “Cittadinanza onoraria per Patrick Zaki”: la proposta del consiglio comunale di Milano; 2. “Mi mancate, sto bene e un giorno tornerò libero”: Patrick Zaky dal carcere scrive alla famiglia 

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