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    Egitto, continua la repressione contro gli attivisti per i diritti umani: “Il governo vuole annullare la società civile”

    Credit: Afp

    L'allarme dell'ong Human Rights Watch: solo nel mese di novembre sono stati arrestati almeno 40 avvocati e difensori impegnati a fornire aiuto ai familiari dei detenuti politici

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 18 Nov. 2018 alle 16:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:57

    Stretta sui difensori dei diritti umani in Egitto. Secondo Human Rights Watch (Hrw), nell’ultimo mese le forze dell’ordine hanno arrestato almeno 40 attivisti e avvocati impegnati a fornire sostegno legale e umanitario alle famiglie dei detenuti politici.

    “La repressione delle agenzie di sicurezza egiziane adesso si estende anche alla sparizione di uomini e donne coraggiosi che hanno provato a proteggere gli scomparsi e a porre fine alla pratica illegale delle sparizioni forzate”, ha detto Michael Page, il vicedirettore dell’ufficio regionale di Hrw.

    Secondo l’organizzazione umanitaria, che riporta quanto dichiarato da legali e difensori dei diritti umani, in nessuno degli arresti in questione le forze di sicurezza hanno mostrato un mandato e non hanno fornito indicazioni su quale sarebbe stato il luogo di detenzione. “Il governo sembra voler annullare quanto ancora rimane della società civile egiziana”, ha aggiunto Page.

    Uno degli operatori legali ascoltati dall’associazione ha affermato che gli attivisti sono stati prelevati dalle loro abitazioni, fatta eccezione per una donna arrestata all’aeroporto mentre cercava di uscire dal paese. “Stanno cercando di arrestarci tutti”, ha continuato l’avvocato, specificando che la maggior parte dei fermati apparteneva al Coordinamento egiziano per i Diritti e le Libertà, una nota ong che fornisce aiuto legale e documenta le violazioni dei diritti umani in Egitto.

    Ezzat Ghoniem, avvocato e direttore esecutivo del Centro, è nell’elenco: si trova in isolamento dal 4 settembre 2018, nonostante un tribunale abbia ordinato di rilasciarlo.

    E in carcere figura anche Hoda Abdel Moneim, celebre avvocata per i diritti umani ed ex componente del Consiglio nazionale per i diritti umani. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nel suo appartamento al Cairo, mettendolo a soqquadro, per poi portarla in una località sconosciuta.

    L’allarme sulla sua sparizione era stato lanciato anche da Amnesty International: “Questa agghiacciante ondata di arresti contro la comunità egiziana dei diritti umani segna un ulteriore passo indietro. Le autorità hanno mostrato ancora una volta la loro spietata determinazione a stroncare ogni forma di attivismo e a smantellare il movimento per i diritti umani nel paese. Chiunque osi parlare di violazioni dei diritti umani oggi in Egitto è in pericolo, ha dichiarato Najia Bounaim, direttrice delle campagne di Amnesty International sull’Africa del Nord.

    Come raccontato dai familiari, le forze di sicurezza, che si sono identificate come appartenenti al Dipartimento investigativo della polizia della città, non hanno mostrato i mandati di perquisizione ma hanno ugualmente perquisito la casa, distruggendo anche alcuni dei beni della donna. Poi, l’hanno bendata e portata via.

    Cosa sono le sparizioni forzate – Secondo il diritto internazionale, con il termine “sparizioni forzate” si indica chi non è mai stato trovato a seguito di una sparizione. Al contempo, l’espressione fa riferimento anche gli uomini e le donne arrestati dalle forze dell’ordine, o da agenti in borghese, portati in centri di detenzione, non necessariamente ufficiali, senza comparire di fronte a un giudice.

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