Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Egitto, arrestato uno studente dell’Università di Bologna: è l’attivista egiziano Patrick George Zaki

    Il ragazzo, 27 anni, è accusato di incitamento alla rivolta e promozione di atti violenti e crimini terroristici. Il leader del Movimento 6 aprile a TPI: "È stato torturato con l'elettroshock"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 8 Feb. 2020 alle 15:32 Aggiornato il 8 Feb. 2020 alle 21:07
    Patrick George Zaki. Credit: Facebook

    Egitto, arrestato studente Università di Bologna: ecco le accuse

    L’attivista egiziano Patrick George Zaki, 27 anni, studente e ricercatore iscritto a un master dell’Università Alma Mater di Bologna, è stato arrestato in Egitto dalle autorità locali. A darne notizia è il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, che parla di “rischio di detenzione prolungata e tortura”.

    Secondo quanto ricostruito da altri attivisti egiziani, Zaki, partito da Bologna per trascorrere un periodo di vacanza in patria, è stato fermato all’aeroporto del Cairo, appena atterrato. Dopo lunghe ore di interrogatorio, nella mattina di oggi, sabato 8 febbraio, sarebbe stato condotto davanti a un giudice nella sua città natale, Al Mansoura.

    Secondo le autorità egiziane, l’arresto è avvenuto in esecuzione di mandato di cattura emesso nel 2019, di cui però il giovane sarebbe stato ignaro.

    Le accuse nei confronti di Patrick George Zaki

    Il leader del Movimento 6 aprile, Sayed E. Nasr, ha fornito in esclusiva a TPI i capi d’accusa nei confronti di Patrick George Zaki. Il giovane attivista è accusato di diffondere false notizie, anche tramite i propri account social, con lo scopo di disturbare l’ordine pubblico e mettere in pericolo la sicurezza nazionale; di incitare a proteste non autorizzate, con l’obiettivo di screditare il prestigio dello Stato e rovesciare il governo; di fare propaganda con il fine di cambiare i principi basilari della costituzione e soprattutto di promuovere comportamenti violenti e crimini di matrice terroristica.

    Lo stesso leader del Movimento 6 aprile ha sottolineato come, dopo diverse ore dall’arresto, Zaki non sia stato ancora condotto in prigione, ma sia stato invece sottoposto a torture, compreso l’elettroshock.

     

     

     

    L’agenzia di stampa Dire riferisce che, dopo l’arresto, “al ragazzo non sarebbe stata data la possibilità di contattare né i famigliari né un avvocato”.

    Lo studente è stato manager della campagna presidenziale di Khaled Ali, uno degli oppositori del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, e collaborava con l’associazione Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), impegnata nel campo dei diritti umani: in questi anni l’associazione si è battuta, tra le altre, per chiedere verità sulla morte del ricercatore italiano Giulio Regeni, ucciso al Cairo nel 2016.

    Ha collaborato a questo articolo Lara Tomasetta
    Leggi anche:
    Regeni, 4 anni dopo: tutta la fuffa della politica che ci ha preso in giro (di L. Tomasetta)
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version