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    Trump, il medico: “Il presidente sta molto bene, ma tempi dimissione non prevedibili”

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 3 Ott. 2020 alle 07:17 Aggiornato il 3 Ott. 2020 alle 18:58

    Trump ricoverato in ospedale per il Covid

    Il primo bollettino

    Il presidente Donald Trump è all’ospedale militare Walter Reed per quella che dovrebbe essere una degenza di pochi giorni. “Il presidente sta molto bene”, ha detto Sean Conley, il medico di Donald Trump, parlando ai giornalisti per il primo bollettino. “Sono estremamente soddisfatto dei progressi. Tosse e affaticamento si stanno risolvendo”, ha continuato Conley. “Mi sento come se potessi uscire di qui oggi”, ha riferito il team medico, riportando le parole del presidente. I medici hanno aggiunto che Trump non è aiutato dall’ossigeno, è di buon umore, e le sue funzioni renali e epatiche sono normali. Aggiungendo che ha avuto la febbre per 24 ore. La First Lady Melania Trump “sta bene” e “sta facendo la convalescenza a casa”, hanno riferito i medici del Walter Reed.

    Il ricovero

    Questa mattina il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva rassicurato la sua base con un video postato su Twitter: “Vi ringrazio per il sostegno. Mi ricovero in ospedale ma credo di stare abbastanza bene, vogliono solo esserne sicuri. Anche la First Lady sta bene”.  Quando in America erano le sei del pomeriggio (mezzanotte in Italia), è uscito dalla Casa Bianca col volto coperto da una maschera nera e, dopo un cenno ai giornalisti, è salito sull’elicottero Marine1, diretto al Walter Reed Medical Center di Bethesda, in Maryland: l’ospedale militare dove resterà sotto controllo medico per i prossimi giorni. Un ricovero a scopo precauzionale precauzionale, fanno sapere dalla Casa bianca.

    Il presidente, risultato positivo al Covid-19 insieme alla moglie Melania, nelle scorse ore ha però accusato qualche sintomo: febbre (nessuno sa esattamente quanto alta) e raffreddore. Secondo alcune fonti anonime addirittura “faceva fatica a respirare”. Da qui la decisione dei medici di farlo trasferire. Già in giornata gli era stata iniettata una dose unica e molto alta di Regeneron, un trattamento con doppi anticorpi chiamato REGN-COV2, ancora in fase di sperimentazione. Un farmaco testato, ad oggi, su appena 275 persone, pazienti sintomatici ma non ospedalizzati, consistente in un cocktail di due anticorpi, uno proveniente da un paziente guarito, l’altro realizzato in laboratorio. “È un guerriero, combatterà con la stessa forza e convinzione con cui si batte ogni giorno per gli americani” ha twittato il figlio Eric Trump. “Preghiamo insieme affinché si rimetta. Non sono mai stato così orgoglioso di lui”. Poche ore dopo il Presidente ha pubblicato un altro tweet dall’ospedale: “Sta andando bene, credo”.

    L’ospedale

    Il Walter Reed, l’ospedale dov’è ricoverato, è gestito da medici della marina militare ed è considerato uno dei migliori d’America. Un’istituzione federale che conduce ricerche altamente specializzate, ed è appunto l’ospedale “dei presidenti” perché da anni si occupa della salute dei leader americani e delle loro famiglie. Qui, nel 1985, Ronald Reagan fu sottoposto all’asportazione di un polipo al colon e nel 1987 venne operato alla prostata. Ma certo non ci si viene per un’influenza: la Casa Bianca, continuano a farlo notare tutte le televisioni, ha un’infermeria medica assolutamente ben organizzata.

    Però proprio al Walter Reed, lo scorso novembre, Trump si ricoverò brevemente. Il motivo, secondo alcune rivelazioni fatte quest’estate dal reporter del New York Times Michael Schmidt nel suo libro Donald Trump vs. The United States sarebbero una serie di mini-ictus, abbastanza gravi da mettere il vicepresidente Mike Pence nella posizione di essere pronto ad assumerne i poteri. Una versione furiosamente contestata da The Donald: “Non finiscono mai di darmi il tormento” aveva scritto all’epoca su Twitter sostenendo: “Era solo un check up di controllo”

    La campagna elettorale

    Intanto il rivale democratico Joe Biden ha ritirato tutti gli spot negativi e critici nei confronti del presidente, un segno di rispetto e riguardo nei confronti della sua malattia. La campagna di Trump, però non sta restituendo il favore. Una conferenza stampa era stata annunciata per la prima serata, ma poi non si è più tenuta.

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