Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Trump incriminato per il caso della pornostar Stormy Daniels, lui attacca: “Biden usa la giustizia per fare il suo lavoro sporco”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 31 Mar. 2023 alle 07:35 Aggiornato il 31 Mar. 2023 alle 07:37

    Per la prima volta nella storia un ex presidente degli Stati Uniti dovrà rispondere delle sue azioni davanti a una corte penale: Donald Trump è stato incriminato dalla procura di Manhattan per il pagamento di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels, soldi che secondo l’accusa sono serviti a “comprare” il suo silenzio sulla relazione che i due avevano durante la campagna elettorale per la Casa Bianca nel 2016. Un atto di per sé non illegale, se non fosse che Trump giustificò il verbale del pagamento come “spese legali”. I pubblici ministeri affermano che ciò equivale alla falsificazione di documenti aziendali.

    Il caso era tornato alle cronache recentemente, quando il tycoon aveva chiamato a raccolta i suoi ipotizzando un suo imminente arresto. L’ex presidente si è sempre proclamato innocente per la vicenda, e – appresa la notizia – ha subito parlato di “persecuzione politica”, di “interferenza elettorale” e di “una caccia alle streghe che si ritorcerà contro Biden”. La decisione del gran giurì rischia infatti di avere ripercussioni sulla prossima corsa al numero 1600 di Pennsylvania Avenue, per la quale Trump si era nuovamente candidato.

    Negli Stati Uniti l’incriminazione non impedisce di diventare presidente, Trump avrebbe potuto essere bandito dall’attività politica solamente in caso di colpevolezza nei due procedimenti di impeachment dai quali invece è stato assolto. Le accuse precise non sono ancora state rese note, non è quindi chiaro quando il tycoon dovrà presentarsi in procura: i dettagli devono essere definiti dal Secret Service con le autorità di New York, città dove avverrà il processo e nella quale sarebbe avvenuto il reato.

    L’ex presidente ne ha avute anche verso il procuratore di Manhattan: “Alvin Bragg è stato scelto e pagato da George Soros ed è vergognoso. Invece di fermare l’ondata di criminalità senza precedenti che ha travolto New York sta facendo il lavoro sporco di Joe Biden”. I suoi legali hanno assicurato che si presenterà spontaneamente, provando ad evitare la procedura di arresto. L’iter prevede che gli vengano rilevate la impronte digitali e si sottoponga a foto segnaletica. Poi dovrebbe presentarsi davanti al giudice per la dichiarazione di colpevolezza o innocenza, grazie alla cauzione dovrebbe infine lasciare il tribunale.

    Nessun commento per ora dalla Casa Bianca, né dal dipartimento di Giustizia, che a sua volta sta indagando sull’ex presidente per le vicende legate all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e per i documenti top secret ritrovati nella residenza di Mar-a-Lago. Il caso Daniels potrebbe essere soltanto il primo di una lunga lista per l’ex presidente.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version