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    La sostanza tossica nascosta nei nostri vestiti

    I membri dell'Ue hanno prorogato le restrizioni esistenti sull'uso del nonilfenolo etossilato, un composto organico utilizzato nell'industria tessile e dell'abbigliamento

    Di Maria Laura Serpico
    Pubblicato il 21 Lug. 2015 alle 19:18 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:25

    Gli stati membri dell’Unione europea hanno stabilito di vietare l’utilizzo di una sostanza tossica utilizzata per la produzione di abiti e tessuti.

    I Paesi hanno votato all’unanimità per prorogare le restrizioni esistenti nell’uso del nonilfenolo etossilato, un composto organico utilizzato nell’industria tessile e dell’abbigliamento.

    Il divieto proibirà il commercio di tessuti contenenti una concentrazione pari o maggiore dello 0.01 per cento di nonilfenolo etossilato ed entrerà in vigore tra cinque anni, qualora dovesse venire approvato anche dalla Commissione Europea, riporta il quotidiano britannico The Guardian.

    È una misura volta a tutelare le specie acquatiche, dal momento che il nonilfenolo etossilato disturba gli ormoni dei pesci, danneggiando la loro fertilità, la crescita e lo sviluppo sessuale. 

    Formalmente, l’utilizzo del nonilfenolo etossilato è stato vietato in Europa oltre dieci anni fa, ma è ancora presente perché contenuto in prodotti tessili importati che, una volta lavati, la rilasciano nell’acqua.

    Il nonilfenolo etossilato viene utilizzato per dare colore e brillantezza ai capi d’abbigliamento.

    La restrizione non sarà tuttavia valida per i beni riciclati o di seconda mano, visto che si suppone che la concentrazione di questa sostanza sia minima a causa dei numerosi lavaggi nel corso del tempo. 

    Secondo uno studio della Danish environmental protection agency, la concentrazione di nonilfenolo etossilato contenuta vestiti nei tessuti non sarebbe dannosa per la salute dell’uomo, scrive The Guardian.

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