Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Russia, condannato il padre della ragazzina che aveva fatto un disegno a scuola contro la guerra in Ucraina

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 29 Mar. 2023 alle 09:24 Aggiornato il 29 Mar. 2023 alle 09:24

    Quando l’insegnante di arte della scuola che frequentava ad Efremov (regione di Tula, a metà tra Mosca e il fronte ucraino) aveva chiesto alla classe di disegnare un’immagine a sostegno delle truppe russe impegnate contro Kiev, Masha Moskaliov ha fatto di testa sua: ha rappresentato una donna con una bambina, missili che volavano verso le loro teste e due bandiere, russa e ucraina, con le scritte “No alla guerra” sulla prima, “Gloria all’Ucraina” sulla seconda.

    Era l’aprile del 2022, poco dopo l’inizio della guerra. Per quell’illustrazione suo padre Aleksej è stato multato, poi interrogato, pestato, separato dalla figlia che ha cresciuto da solo. Dopo aver scandagliato il suo passato le autorità hanno trovato post contrari all’invasione dell’Ucraina. Ieri lo hanno condannato a due anni per “discredito delle forze armate”. Ma la sentenza è arrivata in contumacia: sicuro di come si sarebbero espressi i giudici, l’uomo è evaso dai domiciliari, e adesso è latitante.

    Sua figlia Masha, oggi 13enne, verrà affidata a un orfanotrofio. Prima della condanna, aveva colorato un cuore e scritto: “Papà, sei il mio eroe”. Il processo è stato velocissimo: tre insegnanti e il preside hanno testimoniato contro Moskaliov sostenendo che il disegno di Masha non avesse nulla a che fare con il caso, l’uomo ha confermato di essere contro quella che il Cremlino insiste nel definire una “operazione militare speciale”: “Cosa si può dire di quelle morti, delle persone che vengono uccise? Degli adulti e dei bambini che stanno tutti morendo? Puoi solo condannarle”.

    Ieri in aula un funzionario del tribunale ha annunciato la sua fuga, qualcuno presente in tribunale ha applaudito e gridato: “Bravo!”. L’avvocato, Vladimir Bilienko, invece si è detto scioccato. Il 6 aprile si deciderà sulla revoca della potestà genitoriale. Secondo l’ong russa Ovd-info, nel 2022 sono stati aperti 378 processi penali per imputazioni legate all’offensiva russa in Ucraina.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version