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    I crimini di guerra degli italiani durante l’occupazione dell’Etiopia

    Il regista italiano Valerio Ciriaci ha realizzato un documentario che mette a nudo gli abusi commessi dai soldati italiani in Etiopia durante la guerra iniziata del 1935

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Nov. 2015 alle 15:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 12:29

    Il giovane regista italiano Valerio Ciriaci ha scelto di raccontare nel suo documentario If Only I Were That WarriorSe quel guerrier io fossi, frase ripresa da una delle romanze dell’Aida verdiana – i crimini di guerra commessi durante l’occupazione italiana in Etiopia iniziata con il conflitto del 1935.

    Il lungometraggio è stato realizzato dopo l’inaugurazione del monumento dedicato al generale fascista Rodolfo Graziani ad Affile, in provincia di Roma. 

    Graziani, considerato un eroe dai sostenitori della guerra in Etiopia e soprannominato macellaio degli arabi, ha collaborato alla fondazione di un impero mussoliniano, conquistando parte dell’Africa. 

    (Qui sotto nel video: il trailer del documentario If Only I Were That Warrior

    Il lungometraggio vuole sottolineare come il generale abbia contribuito al massacro di centinaia di civili nel territorio abissino, ordinando anche l’utilizzo di armi chimiche come il gas tossico iprite.

    Il film testimonia anche come i cinque anni di occupazione italiana che hanno seguito la conquista d’Etiopia siano stati caratterizzati da repressione e altri omicidi.

    Il documentario, che dà voce a tre testimoni tra Etiopia, Italia e Stati Uniti, verrà presentato in prima mondiale al Festival dei Popoli di Firenze, il 28 novembre, e verrà successivamente proiettato a Roma, l’11 dicembre, alla Casa della Memoria e della Storia.

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