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    Perché una ragazza ha gettato il suo criceto nello scarico del water

    Hamster credit pixabay

    Una studentessa americana ha ucciso il suo piccolo animale domestico perché le è stato negato il permesso di portarlo in aereo

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 9 Feb. 2018 alle 14:09 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:23

    Perdere un volo per un comune passeggero può essere una grande seccatura, ma per Pebbles, il criceto nano protagonista di questa vicenda è stato addirittura fatale.

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    È successo all’aeroporto di Baltimora, negli Stati Uniti, dove una studentessa di 21 anni, Belen Aldecosea, è stata costretta a gettare il suo piccolo animale domestico nello scarico, dopo che la compagnia aerea Spirit Airlines le ha impedito di imbarcare il roditore.

    La ragazza, secondo quanto riportato dal Miami Herald, prima di prenotare il volo che l’avrebbe riportata in Florida, aveva ottenuto il permesso della compagnia per trasportare il suo criceto. Ma al momento dell’imbarco, la Spirit Airlines le nega l’autorizzazione precedente concessa.

    A quel punto un assistente della compagnia aerea, secondo quanto dichiarato dalla ragazza, l’avrebbe messa davanti alla decisione di o lasciare libero l’animaletto oppure di gettarlo nello scarico del water. Belen Aldecosea, dopo aver tentato invano di cercare una soluzione alternativa per tornare a casa, come il noleggio dell’auto, si è vista costretta ad ammazzare l’animale.

    La ragazza ha giustificato il gesto dichiarando: “Non ho avuto altra scelta. Lei era spaventata e lo ero anche io. Ero terrorizzata all’idea di buttarla nel water. Ho pianto e sono rimasta totalmente paralizzata per dieci minuti”.

    Derek Dombrowski, un portavoce della compagnia aerea Spirit Airlines, dopo aver precisato che nessuno degli impiegati aeroportuali suggerì alla ragazza di gettare il criceto nello scarico del bagno o comunque di ucciderlo, riconosce anche che la compagnia aveva dato un informazione errata alla ragazza concedendole il permesso di far viaggiare l’animale.

    Pebbles, il criceto nano protagonista di questa triste vicenda, non era soltanto un piccolo animale di compagnia per Belen Aldecosea. La studentessa ha dichiarato che il criceto era di supporto emotivo, il medico le aveva suggerito di prendersi cura di questo animale per superare un momento di difficoltà legato a un problema di salute.

    Belen Aldecosea

    Non è la prima volta che viene negato il permesso di trasportare un animale in aereo: qualche mese fa accadde lo stesso a un pavone, Dexter, che la United Airlines rifiutò di accogliere in volo, nonostante la padrona le avesse acquistato il biglietto.

    Ma Adam Goodman, l’avvocato di Belen Aldecosea, con cui ha deciso di intraprendere un’azione legale contro la Spirit Airlines, respinge qualsiasi confronto tra Pebble e Dexter: “Questo non era un gigantesco pavone che poteva rappresentare un pericolo per gli altri passeggeri: si trattava di un piccolo e innocuo criceto che poteva stare nel palmo della sua mano”.

    Il criceto di Belen Aldecosea

    La vicepresidente di Peta, l’organizzazione a sostegno dei diritti degli animali, Daphna Nachminovitch, sostiene che la responsabilità del gesto atroce sia di entrambi le parti: della ragazza e della compagnia area.

    “Non avevo altre opzioni” dichiara in sua difesa la studentessa.

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