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    Covid, Israele inizia a vaccinare i bambini sotto gli 11 anni. L’Austria anticipa il richiamo a 4 mesi dall’ultima dose

    Credit: EPA/ABIR SULTAN
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 24 Nov. 2021 alle 11:44 Aggiornato il 24 Nov. 2021 alle 12:56

    Covid, Israele inizia a vaccinare i bambini sotto gli 11 anni. L’Austria anticipa il richiamo a 4 mesi dall’ultima dose

    Israele ieri ha lanciato la campagna vaccinale rivolta ai bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. È uno dei primi paesi a farlo, dopo gli Stati Uniti. Il paese, il primo a iniziare a somministrare la terza dose di vaccino anti-Covid a luglio, punta ad arginare la diffusione di Covid-19 all’interno delle scuole, dopo aver contenuto la quarta ondata della pandemia. Nonostante i casi giornalieri al ribasso, le autorità sanitarie si sono dette preoccupate per l’aumento dei contagi tra i più giovani. Secondo i dati del ministero della Salute israeliano, attualmente i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni rappresentano quasi la metà dei casi attivi. “Siamo sull’orlo di quella che sembra essere un’ondata di contagi che colpisce i bambini”, ha detto negli scorsi giorni il primo ministro Naftali Bennett.

    Negli Stati Uniti, la vaccinazione nella fascia d’età 5-11 è stata autorizzata lo scorso 2 novembre dai Centers for Disease Control and Prevention. Secondo la Casa bianca, al 10 novembre quasi un milione di bambini risultava vaccinato su 28 milioni che possono ricevere il vaccino. Ai bambini viene iniettato un terzo della dose riservata per gli adulti, con una seconda iniezione dopo tre settimane.

    In Europa l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) sta valutando la richiesta inoltrata da Pfizer per somministrare il proprio vaccino a mRna ai bambini nella stessa fascia d’età, e dovrebbe prendere una decisione nelle prossime settimane.

    Intanto la capitale austriaca di Vienna ha annunciato che inizierà a somministrare in via sperimentale il vaccino ai bambini di età superiore a 5 anni. In questa fase, i vaccini disponibili per la fascia più giovane della popolazione saranno limitati a 200 al giorno.

    Ieri l’Austria ha inoltre ufficializzato che la terza dose del vaccino anti-Covid-19 potrà essere somministrata a quattro mesi dall’ultima dose, senza dover aspettare i sei mesi consigliati. Lo ha precisato la task force nazionale per i vaccini dopo che, soprattutto a Vienna, il nuovo richiamo veniva già da tempo anticipato a quattro mesi in “casi eccezionali”. Secondo la task force, il richiamo dovrebbe comunque essere somministrato ad almeno sei mesi dalla seconda dose. Per quanto riguarda chi ha ricevuto il vaccino monodose prodotto da Johnson&Johnson, il richiamo potrà essere somministrato già a 28 giorni dopo la prima vaccinazione. In questo caso il richiamo dovrà essere fatto entro il 3 gennaio, prima della scadenza della certificazione rilasciata a chi si è vaccinato contro Covid-19.

    L’Austria è uno dei paesi europei colpiti maggiormente nella quarta ondata della pandemia. Lunedì è entrato in vigore un lockdown nazionale esteso a tutti i cittadini, dopo averlo limitato nei giorni precedenti solo a chi aveva scelto di non ricevere il vaccino contro Covid-19. Il cancelliere Alexander Schallenberg, succeduto a Sebastian Kurz solo un mese e mezzo fa, ha anche annunciato che l’Austria diventerà il primo paese europeo a imporre l’obbligo vaccinale, a partire dal 1° febbraio 2022.

    Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Covid-19 è attualmente la principale causa di morte in Europa, tornata a essere l’epicentro mondiale della pandemia. L’agenzia delle Nazioni Unite.  ritiene che l’andamento attuale della pandemia potrebbe portare a marzo il numero totale delle vittime nel continente di Covid-19 a 2,2 milioni.

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