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    Quanto costano le guerre all’economia globale

    Nel 2014 i conflitti mondiali hanno causato una perdita di oltre 12mila miliardi di euro all'economia globale

    Di TPI
    Pubblicato il 17 Giu. 2015 alle 15:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:29

    Le guerre nel mondo hanno un costo sempre più alto. Nel 2014 i conflitti hanno causato una perdita di oltre 12mila miliardi di euro all’economia globale. Di questi, oltre 2.5mila miliardi di euro sono stati impiegati per spese militari.

    Secondo i dati del Global Peace Index (Gpi), l’indice della pace globale pubblicato dal think-tank internazionale Institute for Economics and Peace, il 13.4 per cento del Prodotto Interno Lordo (Pil) globale è stato speso per la difesa, la sicurezza e le opere di ricostruzione in seguito a conflitti e violenze.

    La somma equivale ai Pil di Brasile, Canada, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito messi insieme.

    Secondo il rapporto, era dal 2008 che non si riscontrava un tale livello di violenza nel mondo. Le guerre in Siria, Iraq e Afghanistan hanno devastato le economie locali e quelle dei Paesi confinanti.

    Una delle spese maggiori è stata quella legata ai servizi di assistenza per rifugiati, richiedenti asilo e sfollati.

    Ogni anno il Global Peace Index stila una classifica dei 162 Paesi al mondo più e meno pacifici, prendendo in considerazione 23 fattori, tra cui la criminalità, la spesa militare, i conflitti in corso, l’instabilità politica e il numero di sfollati.

    Nel 2014 la Siria è risultata l’ultimo Paese della lista, quello cioè meno pacifico: la guerra civile, in corso dal 2011, ha avuto un costo equivalente al 42 per cento del suo stesso Pil.

    Gli altri Paesi più violenti sono l’Iraq, l’Afghanistan e il Sud Sudan. Il Paese più pacifico invece è l’Islanda, seguita da Danimarca, Austria e Nuova Zelanda. L’Italia si è classificata al trentaseiesimo posto.

    Dai dati del Global Peace Index emerge che 81 Paesi sono diventati più pacifici, mentre in 78 fra quelli presi in considerazione la violenza si è acuita.

    Nel 2008, quando l’indice fu pubblicato per la prima volta, c’erano state 50mila vittime a causa di conflitti interni ed esterni, mentre nel 2014 la cifra è salita a 180mila.

    Tra i Paesi in cui la situazione è migliorata vi sono la Guinea-Bissau, la Costa d’Avorio, il Tajikistan e il Benin.

    Qui sotto un grafico interattivo che mostra l’indice di violenza Paese per Paese. Più alto è il punteggio, più il Paese è violento

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